Focolaio a Caserta, i residenti fuggono dalla zona rossa per lavorare nei campi
Il focolaio epidemico scoppiato all’interno della comunità bulgara di Mondragone, in provincia di Caserta, si aggrava di giorno in giorno. Il numero dei contagiati, man mano che arrivano gli esiti dei 582 tamponi, è salito 29, tra cui un’italiana, in gran parte asintomatici. Quattro di loro, i primi ad essere stati identificati, sono irreperibili e sono ricercati dalle forze dell’ordine.
Nella giornata di ieri, martedì 23 giugno, il sindaco Virgilio Pacifico ha disposto la zona rossa per l’area dei palazzi Cirio: si tratta del complesso residenziale al centro della città, tra viale Margherita e la Domiziana, a due passi dal mare, diventato negli ultimi anni un’autentica enclave bulgara. La zona rossa è stata disposta per sette giorni, almeno per il momento.
Alcuni residenti della zona rossa, specie quelli impegnati come braccianti nelle campagne limitrofi, stanno però contravvenendo alle disposizioni, fuggendo di notte per recarsi a lavoro. A testimoniarlo ci sono alcuni video girati da altri abitanti del parco. In un video pubblicato su Facebook si vedono due persone, un uomo e una donna, uscire da un palazzo adiacente la Domiziana, scavalcare una cancellata, entrare nel parcheggio di un distributore di benzina e probabilmente salire a bordo di un camioncino in attesa che doveva trasportarli al lavoro nei campi.
A preoccupare è la difficoltà nel rispettare l’obbligo di isolamento domiciliare imposto dalle autorità e necessario per il contenimento e lo spegnimento del focolaio. Come spiega il Mattino, il presidio continuo di polizia, carabinieri, guardia di finanza, militari dell’esercito non riesce a controllare tutti i varchi di accesso al parco. Da ieri sera, accanto alle forze dell’ordine, sono impegnati nei controlli anche i volontari dei nuclei di protezione civile di Mondragone, Castel Volturno e Cellole.
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