Flash mob di fronte alla sede del Pd: attivisti mascherati chiedono l’abolizione dei decreti sicurezza
Flash mob di fronte alla sede del Pd: attivisti mascherati chiedono l’abolizione dei decreti sicurezza
Un gruppo di attivisti della rete “Energie in movimento” oggi 5 novembre ha messo in atto un flash mob di protesta davanti alla sede del Partito Democratico a Roma. I dimostranti hanno indossato le maschere di alcuni politici del Pd cercando di mostrare in maniera scenica quella che loro ritengono un’ “ipocrisia” dei dem sulle politiche migratorie. Durante il blitz ogni attivista ha pronunciato ad alta voce alcune citazioni dei politici del Pd favorevoli agli accordi con la Libia per la gestione dei migranti.
“Sono passati esattamente due mesi dal giuramento del governo ‘Conte Bis’ e le leggi sicurezza pensate, scritte e fortemente volute dall’allora ministro degli interni Matteo Salvini, sono ancora in vigore nonostante la discontinuità con cui questo governo si era auto-attribuito. La loro abolizione non può essere più rimandata, chiediamo che vengano cancellate subito”, hanno dichiarato i ragazzi in protesta.
Gli esponenti del Pd impersonati dagli attivisti erano in particolare il leader dei dem Zingaretti, il deputato Matteo Orfini e l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. Le citazioni riguardavano alcune dichiarazioni dei deputati favorevoli alle politiche sull’immigrazione del governo Gentiloni.
“Non basta fare proclami, è tempo di agire: è ora che il PD si tolga la maschera. Le due criticità espresse da Mattarella al momento della firma del secondo decreto sicurezza, non possono tracciare un perimetro di riforma. Non si può pensare, infatti, che diminuire le multe alle navi delle ONG che salvano vite nel Mediterraneo sia una conquista, o che prevedere una gradazione nell’ammenda per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale sia il risultato a cui auspicare. Le leggi a nome Salvini vanno abolite in toto”, hanno denunciato i dimostranti.
Secondo la rete “Energie in movimento” ci sarebbe una sostanziale continuità fra i provvedimenti sull’immigrazione sostenuti in passato dal Pd e quelli portati avanti con il decreto sicurezza dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Oltre ad esprimere la loro contrarietà all’attuale impianto di leggi, i manifestanti hanno anche evidenziato come l’idea di sicurezza sia da interpretare in modo totalmente diverso: “Per noi sicurezza significa non morire sul posto di lavoro, non essere vittime di violenza, garantire un’abitazione degna a tutte e tutti, salvaguardare l’ambiente in cui viviamo, avere edifici scolastici agibili e a norma. La sicurezza la garantiscono i diritti, non la repressione”, hanno dichiarato.