Si finge pentito per uccidere la pm antimafia Carmen Ruggiero: “Volevo tagliarle la gola durante l’interrogatorio”
Si finge pentito per uccidere la pm antimafia Carmen Ruggiero: “Volevo tagliarle la gola durante l’interrogatorio”
Avrebbe finto di collaborare con la giustizia solo per tagliare la gola alla pm. Il piano, poi fallito, sarebbe stato ideato dal 42enne Pancrazio Carrino, uno degli indagati coinvolti nell’operazione “The Wolf” con cui è stato smantellato il clan pugliese di Lamendola-Cantanna.
L’obiettivo di Carrino era proprio la magistrata della Dda di Lecce Carmen Ruggiero, che a luglio ha ottenuto dalla gip Francesca Mariano l’ordinanza di custodia cautelare a carico di 22 persone. Entrambe sono poi finite sotto scorta.
È stato lo stesso Carrino a confessarlo durante un interrogatorio tenuto il 23 ottobre scorso nel carcere di Terni, dove era stato trasferito per ragioni di sicurezza. “Volevo attirare l’attenzione della Dda su di me e dissi ad un agente della Polizia penitenziaria, in via riservata, di voler collaborare con i magistrati”, ha raccontato al pm umbro Raffaele Pesiri, secondo quanto riporta La Repubblica.
“La mia vera intenzione era quella di tagliare la gola al pubblico ministero che si sarebbe presentato”. Il 42enne ha raccontato di aver poi preparato un pezzo di ceramica estratto dal bordo interno del water, avvolgendolo in una busta di plastica. Il giorno della convocazione “chiesi di andare in bagno per poter estrarre il pezzo di ceramica dal retto”. Dopo essere uscito, si è però trovato in una stanza, da solo assieme al tenente dei carabinieri Alberto Bruno “che mi ha ritrovato il pezzo di ceramica in mano e me lo ha tolto. Il tenente mi ha detto: ‘Che ci fai con questa cosa in mano’”. “Se fossi stato lucido quel giorno come lo sono adesso, Carmen Ruggero sarebbe già storia”, ha poi aggiunto. In un altro passaggio, Carrino ha anche rivelato che aveva intenzione di colpire il magistrato a cui stava confessando ma di aver rinunciato dopo aver cambiato avvocato. “Faccio presente che il coltello in questione, con su scritto il nome Ruggero, io ce l’ho nella mia cella, non l’ho sceso per non essere tentato e dopo lo consegnerò agli agenti di polizia penitenziaria”, riporta il verbale.
Per le minacce a carico alla gip Francesca Mariano e alla pm Carmen Ruggiero è già da tempo aperto un fascicolo alla procura di Potenza. Nelle scorse settimane la scorta per entrambe è stata rafforzata dopo che alla giudice Mariano è stata trovata sotto casa una testa di capretto con un coltello conficcato.