Financial Times: con Draghi “svolta decisiva” nelle relazioni con la Cina
Financial Times: con Draghi “svolta decisiva” nelle relazioni con la Cina
Uno “spartiacque” per l’Italia e forse anche per l’Unione Europea. Così il Financial Times definisce la scelta del presidente del Consiglio Mario Draghi di bloccare la vendita di un’azienda italiana di semiconduttori a una società partecipata dallo Stato cinese a fine marzo.
Una decisione che ha anticipato “un più ampio ripensamento delle relazioni UE con la Cina” che a maggio ha portato il parlamento europeo a “congelare” l’intesa raggiunta negli scorsi mesi per un accordo commerciale con Pechino.
Secondo il Financial Times, l’esercizio del cosiddetto “golden power” sull’acquisto della milanese LPE da parte di Shenzhen Investment Holdings ha impresso “una svolta decisiva” verso una nuova politica estera che lo stesso Draghi aveva descritto come “fortemente europeista e atlantista” e “in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia” nel suo discorso al Senato in occasione del voto di fiducia.
Da quando si è insediato lo scorso febbraio, il nuovo governo ha cambiato in maniera significativa i rapporti con la Cina del paese, diventato due anni fa il primo membro del G7 ad aderire alla Belt and Road Initiative. L’Italia fa ancora parte, almeno formalmente, all’iniziativa con cui la Cina punta a migliorare i legami commerciali con altri paesi del mondo, ma non ha più stretto accordi negli ultimi mesi.
Dopo il decreto con cui lo scorso 31 marzo il governo ha bloccato la vendita del 70 percento di LPE, nelle scorse settimane l’Italia ha manifestato la contrarietà alla vendita di Iveco al gruppo automobilistico cinese Faw, spingendo la holding Cnh, che appartiene dalla famiglia Agnelli, a fermare i colloqui, e ha imposto condizioni stringenti a un accordo di fornitura per la rete 5G tra Vodafone e la cinese Huawei.
Nel motivare la scelta di esercitare il veto, Draghi ha detto che quello dei semiconduttori è diventato un “settore strategico” a cause delle carenze seguite alla pandemia, affermando che il golden power deve essere utilizzato “quando è necessario e nelle ipotesi previste dalla legge”.
Ad aprile, il Financial Times aveva parlato del cambiamento della percezione dell’Italia agli occhi degli altri leader europei con l’arrivo di Mario Draghi alla guida del governo. Il paese sarebbe ora un “modello” all’interno dell’UE, mentre solo due anni prima dell’insediamento dell’ex presidente della Banca centrale europea rischiava di diventare un “paria”.