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“Ho pensato di rapirla e di ucciderla”: Turetta in aula ammette di aver premeditato l’omicidio di Giulia Cecchettin

Immagine di copertina
Credit: AGF

Omicidio Cecchettin, Turetta davanti ai giudici: “Voglio raccontare tutto”

“Ho pensato di rapirla, e anche di toglierle la vita. Ero confuso, io volevo stare ancora assieme a lei”. Lo ha detto Filippo Turetta davanti alla Corte d’Assise di Venezia durante la seconda udienza del processo per l’assassinio della sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, dove il 23enne è imputato per omicidio aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi e occultamento di cadavere.

Rispondendo alle domande del pm Andrea Petroni, Turetta ha ammesso di aver premeditato di uccidere Giulia e di  aver detto “una serie di bugie” nel primo interrogatorio dopo il suo arresto: in quella sede, ad esempio, aveva affermato di aver acquistato lo scotch per “appendere manifesti” e i coltelli perché “pensava di suicidarsi”.

Nell’udienza di oggi, venerdì 25 ottobre, l’imputato ha depositato una memoria di circa quaranta pagine scritta di suo pugno “in più volte nel tempo, ricostruendo quanto era accaduto, per mettere ordine”. “Ho cominciato (a scrivere, ndr) a febbraio-marzo, e ho proseguito tutta l’estate, fino a questi giorni. Prima ho scritto di getto, poi ho riletto e messo in ordine quelle parti che di getto non avrei potuto scrivere”, ha spiegato.

“Voglio raccontare tutto quello che è successo”, ha dichiarato il giovane alla Corte d’Assise.

Turetta per la prima volta fuori dal carcere

Era da quasi un anno che Turetta non usciva dal carcere di Verona, nel quale è recluso dal giorno del suo arresto, avvenuto in Germania il 19 novembre 2023, otto giorni dopo l’omicidio. L’imputato aveva preferito non partecipare alla prima udienza del processo, lo scorso 23 settembre.

Il 23enne, scortato dalla Polizia penitenziaria, era vestito con pantaloni neri e una felpa grigia con cappuccio, in mano aveva una cartellina con alcuni documenti.

Prima di sederi accanto al legali di fiducia, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, si è guardato un paio di volte attorno, apparentemente non notando la presenza in aula di Gino Cecchettin, il padre di Giulia, che si è costituito parte civile nel processo.

“Così ho premeditato l’omicidio di Giulia”

Durante l’interrogatorio in aula, Turetta ha ammesso che alcuni giorni prima di uccidere Giulia Cecchettin aveva stilato una “lista delle cose da fare”, che includeva di prelevare soldi contanti con il bancomat, per poi gettare la carta e far perdere le proprie tracce. Allo stesso modo, ha riconosciuto di aveva cercato informazioni su internet su come evitare che la propria auto fosse individuata durante la fuga.

“Ero arrabbiato, era un bruttissimo periodo, volevo tornare assieme a lei e per quello ho ipotizzato questo piano per quella sera”, ha detto. “Ho fatto ricerche su scotch resistente e manette professionali pensando di utilizzare questi strumenti per immobilizzarla dopo averla rapita. Poi, ho comprato online lo scotch e una cartina stradale”.

Ricostruendo quei giorni, Turetta ha detto di aver iniziato a scrivere appunti sul delitto che stava progettando il 7 novembre 2023, quattro giorni prima di uccidere a coltellate l’ex fidanzata. “Pensando al fatto che fosse un bruttissimo periodo, ho iniziato a scrivere questa lista per sfogarmi, questa cosa mi tranquillizzava. In un certo senso pensavo che le cose potessero cambiare”.

“Nella lista scrissi che avevo bisogno di due coltelli per avere più sicurezza”, ha ricordato. “Perché ho comprato un badile? Non so, non mi ricordo tanto, potrebbe essere per occultare il corpo”.

L’avvocato di Turetta: “È un coniglio bagnato”

“Filippo depositerà uno scritto di circa 40 pagine in cui a mente fredda cerca di ricostruisce punto per punto i suoi ricordi e di aggiungere o integrare quanto detto durante i lunghi interrogatori”, ha detto prima dell’udienza l’avvocato di Turetta, Giovanni Caruso. Alla domanda su come sta il suo assistito, il legale ha risposto che “è un coniglio bagnato”.

Elena Cecchettin: “Ecco perché non vado al processo”

Elena Cecchettin, sorella di Giulia, non era presente in aula. In una storia su Instagram ha spiegato così la sua scelta: “Oggi e lunedì 28 ottobre non sarò presente in aula. Non per disinteresse, ma per prendermi cura di me stessa. Sono più di 11 mesi che continuo ad avere incubi, 11 mesi che il mio sonno è inesistente o irrequieto. La mia salute mentale e soprattutto quella fisica ne hanno risentito. Ho perso il conto delle visite mediche che ho dovuto fare nell’ultimo anno”.

L’omicidio di Giulia Cecchettin

Era la notte dell’11 novembre 2023 quando Turetta uccise l’ex fidanzata Giulia, 22 anni, con 75 coltellate in un parcheggio a Fossò, in provincia di Venezia. Il giovane era stato arrestato il 18 novembre, lungo un autostrada vicino a Lipsia, in Germania, dopo una settimana in fuga a bordo della propria auto.

LEGGI ANCHE: La lettera di Filippo Turetta ai genitori: “Ho peggiorato il mondo in qualche modo, non merito perdono”

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