Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate: “Omicidio pianificato 4 giorni prima”
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Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate
Le indagini sulla morte di Giulia Cecchettin, avvenuta l’11 novembre scorso e seguita dal ritrovamento del suo corpo una settimana dopo nei pressi del lago di Barcis, hanno portato alla luce nuovi dettagli scioccanti. Filippo Turetta, lo studente di Ingegneria che confessò l’omicidio, è stato accusato dalla procura di Venezia di aver pianificato in modo dettagliato il suo “spietato piano criminoso”.
Secondo le indagini, Turetta avrebbe installato un’applicazione di spionaggio sul telefono di Giulia, monitorandone ogni movimento e comunicazione. La procura sostiene che almeno quattro giorni prima dell’omicidio, Turetta aveva già pianificato il rapimento e il maltrattamento della giovane, con ricerche su internet riguardanti strumenti e metodi per aggredirla e nasconderne il corpo.
Il procuratore capo Bruno Cherchi ha definito il comportamento di Turetta come crudele ed efferato, sottolineando il grado di premeditazione e violenza nell’atto. Le indagini, condotte dai carabinieri di Venezia, hanno recuperato prove significative, tra cui file sul computer di Turetta in cui dettagliava il suo piano, inclusi metodi per immobilizzare e silenziare la vittima.
La procura ha sostenuto che Turetta aveva pianificato persino la sua fuga, cercando località montane per nascondere il corpo e procurandosi cartine stradali cartacee per evitare tracciamenti elettronici. L’accusa di stalking e sequestro di persona è stata confermata dalla raccolta di prove e testimonianze che attestano il comportamento possessivo e violento di Turetta nei confronti di Giulia.
La brutalità dell’omicidio è stata evidenziata dalle numerose coltellate inflitte, molte delle quali non correlate alla difesa della vittima, e dagli atti di violenza ripetuti prima del suo assassinio. La procura ha sottolineato la necessità di un processo giusto per Turetta, senza influenze mediatiche e con l’attenzione rivolta esclusivamente ai fatti.
Attualmente, Turetta, assistito dal penalista Giovanni Caruso, rischia l’ergastolo e può ancora richiedere una perizia psichiatrica. La famiglia di Giulia, rappresentata dagli avvocati Nicodemo Gentile e Stefano Tigani, ha raccolto prove e testimonianze per sostenere le accuse contro Turetta. La parola passa ora al giudice per il prosieguo del processo.