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Il movente di Filippo Turetta: “Giulia doveva essere soltanto mia. Ho fatto una cosa orribile, voglio pagare”

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È durato nove ore l’interrogatorio in carcere di Filippo Turetta, proprio mentre era in corso l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, uccisa con venti coltellate. “Ho fatto una cosa orribile, voglio pagare”, ha più volte detto il ragazzo al pm di Venezia Andrea Petroni nell’interrogatorio di ieri, secondo quanto riporta l’Agi. Il giovane ha anche fornito un suo movente. Ha ucciso Giulia Cecchettin perché non accettava più la fine della storia con lei, perché non era più “sua”, e ha ammesso di avere un atteggiamento possessivo con la studentessa dopo essere stato lasciato. Non si rassegnava, convinto che quello fosse amore.

Turetta ha dimostrato “un atteggiamento molto collaborativo”, viene riferito, entrando nei “minimi dettagli” dell’omicidio e spiegando di avere ucciso Giulia a Fossò. Filippo si sarebbe dichiarato “pentito” accompagnando le sue affermazioni in diversi passaggi a un pianto dirotto. “Mi è scattato qualcosa in testa”, ha aggiunto sul perché di un simile gesto. Forse anche un modo per far capire che il delitto non era premeditato, un’accusa che gli farebbe rischiare l’ergastolo. Anzi, avrebbe fatto riferimento a una non completa consapevolezza di quello che ha fatto.

Intanto si è conclusa nella notte l’autopsia. Gli esperti hanno cercato di concludere gli accertamenti il più in fretta possibile per accelerare le procedure burocratiche di restituzione del corpo alla sua famiglia desiderosa di salutare la ragazza. Col nulla osta della Procura di Venezia si potranno celebrare le esequie martedì a Padova dove arriveranno migliaia di persone nella chiesa di Santa Giustina Maggiore in Prato della Valle.

L’esame di cui la Procura ha incaricato il medico legale Guido Viel ha confermato che Giulia è morta perché ha perso molto sangue a causa della ventina di coltellate che le ha inferto Filippo Turetta. Il momento del decesso sarebbe da collocarsi intorno alle 23 e 40 nelle strade deserte di Fossò, durante la seconda fase aggressione dopo la prima nel parcheggio di Vigonovo. Giulia ha cercato di scappare ma è stata colpita da una coltellata ed è caduta a terra. Non è stata però la caduta a farle perdere la vita, come si era anche ipotizzato, bensì lo shock emorragico determinato dall'”arma da taglio”.

È stata fissata intanto la data ufficiale dei funerali di Giulia Cecchettin: si terranno martedì 5 dicembre alle 11 nella Basilica di Santa Giustina a Padova, che può ospitare migliaia di persone. Saranno installati dei maxi schermi.

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