Bologna, i festini con coca e minorenni venivano ripresi con il cellulare. Ma il leghista Cavazza respinge le accuse
Festini con cocaina e minorenni ripresi con il cellulare: il leghista Cavazza nega tutto
Arrivano ulteriori novità dalle indagini dei carabinieri sul presunto giro di festini a base di cocaina e minorenni scoperto a Pianoro (Bologna) e per cui cinque persone, tra cui il politico leghista Luca Cavazza, sono finite agli arresti domiciliari, mentre un complice è adesso in carcere. Una 17enne ieri ha denunciato che l’esponente della Lega l’ha invitata personalmente nella cosiddetta “Villa inferno”, un residence fuori città, per prestazioni sessuali in cambio di droga. Ma dalle dichiarazioni della stessa ragazza pare che i festini venissero addirittura ripresi con il cellulare. I filmati, poi, venivano fatti circolare sul web. Così, in particolare per due delle persone coinvolte nelle indagini (Pietro Randazzo e Davide Bacci, il primo con obbligo di firma e il secondo in carcere), si profila anche il reato di produzione e divulgazione di materiale pedopornografico. Insieme agli altri complici, i due sono già accusati a vario titolo di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti.
La testimonianza della 17enne
“Un giorno – ha raccontato la ragazza agli investigatori – mi chiamò un amico di famiglia che è anche il padrone della casa dove vivo in affitto con i miei genitori. Mi disse di fare attenzione: sul cellulare gli era arrivato un filmato dove mi si vedeva fare sesso con altre persone”. Il giro di professionisti e imprenditori bolognesi che organizzava i festini, dunque, faceva anche circolare le foto delle ragazzine. A confermarlo anche le altre minorenni che partecipavano alle serate, oltre che le intercettazioni dei carabinieri.
“Pietro divulgava immagini che mi ritraevano seminuda – ha raccontato ancora la 17enne – e in quella circostanza effettuò una videochiamata con un utente del sito mentre consumavamo un rapporto. Pietro in quel caso aveva assunto atteggiamenti violenti tanto da procurarmi lividi, escoriazioni e graffi”. Tra i documenti dell’inchiesta ci sono anche altre foto, nelle quali si vede la 17enne distesa e Randazzo, insieme a un’altra ragazza, sniffare cocaina sul suo fondoschiena. Video e immagini che poi giravano tra i partecipanti ai festini. Secondo quanto scritto dal Gip, nonostante le immagini siano realizzate con il consenso della minorenne, la diffusione a terze persone di quei contenuti fa sì che il reato si profili ugualmente.
Luca Cavazza respinge le accuse
Nel frattempo Luca Cavazza, 27enne candidato per la Lega con Lucia Borgonzoni alle ultime elezioni regionali finito agli arresti domiciliari, tramite i suoi avvocati respinge al mittente ogni accusa: “Il nostro assistito – spiegano – dice che non è andata così e di avere diverse prove a sua discolpa”. Cavazza, ha aggiunto il legale, “dice che non c’è stata nessuna costrizione, nessuna violenza fisica o psicologica. Ora valuteremo in base alla lettura delle carte se rispondere alle domande nell’interrogatorio di garanzia. Proprio questa mattina siamo in tribunale a fare copia degli atti, perché non avevamo nulla”.
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