Mentre i familiari del 15enne devastavano l’ospedale di Napoli, lì una donna moriva per le botte del compagno
Una morte coperta dal frastuono delle barelle scaraventate in aria, dal rumore delle sedie a rotelle lanciate contro la saracinesca del bar fuori e dalle urla dei familiari di Ugo Russo. Una vittima di femminicidio, l'ennesima.
Femminicidio durante il raid per il 15enne ucciso dal carabiniere: nello stesso ospedale è morta una donna
Mentre i parenti del 15enne ucciso da un carabiniere devastavano il pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini di Napoli, nella sala di Rianimazione moriva una donna. Era stata pestata a sangue dal suo compagno. Una vittima di femminicidio, l’ennesima. Una morte coperta dal frastuono delle barelle scaraventate in aria, dal rumore delle sedie a rotelle lanciate contro la saracinesca del bar fuori e dalle urla dei familiari di Ugo Russo.
La donna uccisa dalla violenza di un uomo si chiamava Irina e aveva 39 anni. È morta, come Ugo, nella notte tra sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo. “Stroncati dal dolore i genitori di Irina, all’esterno della Rianimazione, vengono spintonati, buttati per terra”, scrive Repubblica.
“Una notizia che riguarda una donna è purtroppo passata quasi completamente inosservata, oscurata dagli eventi legati all’uccisione del quindicenne Ugo Russo da parte di un carabiniere. Si tratta di un femminicidio avvenuto nel silenzio, che mi sembra una metafora di ciò che accade spesso“, denuncia la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione femminicidio.
“Durante la devastazione del Pronto soccorso del Pellegrini di Napoli – ricorda Valente – è deceduta nello stesso presidio ospedaliero Irina, una donna straniera di 39 anni, pestata dal compagno. La gravità dell’assalto ad un servizio pubblico come il Pronto Soccorso, da condannare sempre e in particolare in questo momento così critico per la salute pubblica, ha spento l’interesse per il destino di una donna che era stata aggredita e picchiata ferocemente dal convivente, morta proprio nel corso dell’attacco”.
“Nella violenza e nella confusione – conclude la senatrice – il mio pensiero va a Irina e alla sua famiglia, con l’auspicio che si renda giustizia a questo femminicidio”.
In Italia ogni giorno si registrano 88 donne vittime di violenza. L’ultimo report “Questo non è amore” diffuso dalla Polizia di Stato con i dati aggiornati al 2019, ci dice che nel nostro Paese ogni 15 minuti una donna subisce violenza da parte di uomini.
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