Femminicidio Giulia Cecchettin, l’avvocato di Turetta rinuncia alla difesa: “I miei post? Interpretato male”
Femminicidio Giulia Cecchettin, l’avvocato di Turetta rinuncia alla difesa: “I miei post? Interpretato male”
Dopo l’arrivo in Italia di Filippo Turetta, il suo legale Emanuele Compagno ha rinunciato alla difesa. Lo ha spiegato in una nota, in cui ha smentito che la decisione sia legata alle polemiche per alcuni video pubblicati sui social.
“Con l’arrivo in Italia di Filippo considero concluso il mio lavoro di difensore d’ufficio”, ha detto Compagno, dopo il trasferimento al carcere di Verona del giovane accusato di avere ucciso la 22enne Giulia Cecchettin. “E anche se mi aveva nominato difensore di fiducia ho preferito rinunciare a tale nomina. Avevo annunciato fin dal primo giorno ai familiari la necessità di un difensore di fiducia, nulla c’entrano le polemiche che qualcuno ha sollevato sul mio conto”, ha aggiunto.
Il riferimento è ai post trovati negli scorsi giorni dal Fatto Quotidiano e rilanciati da Selvaggia Lucarelli. “Nella giornata contro la violenza alle donne è giusto ricordare che le vittime sono da entrambe le parti”, aveva scritto su Facebook nel 2020, per commentare un articolo sull’ “Allarme maschicidi”.
“Le false accuse di molestie. Un fenomeno che sta crescendo”, aveva scritto in un altro post su Facebook che accompagnava un video sullo stalking e sulle violenze sessuali. A far discutere anche le parole con cui nel 2021 aveva commentato una puntata di “Cartabianca”. “La donna veniva trattata come una menomata, come un’incapace. Se ubriaca è scusata. L’alcol è una scusante per la donna, mentre non lo è per l’uomo. Una totale deresponsabilizzazione della donna come se fosse un oggetto incapace di auto – determinarsi”, aveva dichiarato. “Sono contro la violenza sulle donne “, aveva spiegato dopo le polemiche. “Sono stato interpretato male. Sarebbe assurdo credere che volessi esprimermi contro le donne che difendo quotidianamente per lavoro”.
L’unico difensore di Turetta sarà quindi l’avvocato Giovanni Caruso, ordinario di Diritto penale all’Università degli Studi di Padova. Il penalista era stato affiancato a Compagno venerdì scorso.