“Era una provocazione”: Vittorio Feltri spiega il criticatissimo tweet su Matteo Messina Denaro
“Una provocazione”: Vittorio Feltri corregge il tiro sull’uscita in merito alla cattura di Matteo Messina Denaro che ieri aveva suscitato diverse polemiche e attacchi politici verso lui e il partito che rappresenta.
Il giornalista è infatti capolista di Fratelli d’Italia a Milano alle prossime elezioni regionali in Lombardia, e ieri aveva scritto sul suo profilo Twitter: “Siamo sicuri che Messina Denaro sia un assassino?”.
Parole che hanno generato stupore e la reazione di diversi politici, a cominciare da Pierfrancesco Majorino, candidato alla presidenza della Lombardia per il centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle.
“Feltri, il capolista di FdI alle elezioni lombarde, si chiede se Matteo Messina Denaro, il super boss autore di omicidi efferati, implicato nelle stragi di Capaci e via d’Amelio e con una ventina di ergastoli sulle spalle, sia davvero un assassino”.
Per l’eurodeputato del Pd, si tratta di “una frase indegna e non ho parole per esprimere il mio disgusto. Non ci sono giustificazioni di sorta. Feltri deve scusarsi immediatamente e FdI deve subito prendere le distanze ritirando la sua candidatura”.
Il giornalista ha prima rincarato la dose scrivendo ancora: “Messina Denaro se è un assassino perché mai nel paesello dove abitava non è stato identificato e denunciato?”. Si è poi chiesto se “ci voleva la Meloni per arrestare Messina Denaro?”.
E in serata ha chiarito sulla domanda della discordia: “La mia è stata una voluta provocazione da giornalista per sottolineare che, essendo Messina Denaro ovviamente un assassino, doveva e poteva essere preso molto prima nel suo paesello”.