Offese a Camilleri, per la petizione contro Vittorio Feltri 80mila firme in 4 giorni
Feltri Camilleri – La raccolta firme online per chiedere la radiazione di Vittorio Feltri dall’Ordine dei giornalisti ha raccolto in quattro giorni oltre 80mila firme. A lanciare l’iniziativa sulla piattaforma Change.org sono stati i giornalisti Sandro Rutolo e Paolo Borrometi, che non hanno gradito le parole di Feltri su Andrea Camilleri e che si sono a loro volta autosospesi dall’albo.
Tra i firmatari dell’appello ci sono Susanna Camusso, ex segretaria della Cgil, Salvatore Borsellino, fratello del pm ucciso da Cosa Nostra nel 1992, e il vignettista Vauro Senesi.
“Le parole di Vittorio Feltri su Andrea Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, scrivono nella petizione Ruotolo e Borrometi [qui la raccolta firme].
Camilleri in questi giorni si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Santo Spirito di Roma dopo essere stato colpito da un arresto cardiopolmonare [qui le ultime notizie sulle condizioni di salute dello scrittore siciliano].
“Mi dispiace per lui, ma se muore non vedremo più quel terrone di Montalbano, un terrone che ci ha rotto i coglioni almeno quanto suo fratello Zingaretti”, ha commentato Feltri.
Feltri Camilleri – Le parole del direttore editoriale del quotidiano Libero hanno scatenato forti polemiche. “Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui. Quel ‘terrone che ci ha rotto i coglionit per noi figli del Sud è inaccettabile”, sottolineano ancora Ruotolo e Borrometi nella petizione rivolta al presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna.
“Non è in gioco la libertà di pensiero. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia. Continuiamo a batterci contro la censura e gli editti, ma non possiamo accettare tra noi chi istiga all’odio. Ne va della nostra credibilità”.
Feltri su Camilleri: “Se muore non vedremo più il terrone rompicoglioni Montalbano”