Lite tra Fedez e il Codacons, il rapper: “Lanciano raccolta fondi per Coronavirus, ma finanziano solo se stessi”
Lite tra Fedez e il Codacons, il rapper: “Lanciano raccolta fondi per Coronavirus, ma finanziano solo se stessi”
“Codacons sta spacciando sul loro sito una campagna di raccolta fondi apparentemente “contro il coronavirus” quando basta cliccare sul banner per scoprire che le donazioni servono a sostenere SOLO loro stessi. Ma è possibile che nessuno intervenga?”. A scriverlo sul suo profilo Twitter è Fedez, il rapper che ha organizzato insieme alla moglie Chiara Ferragni una raccolta fondi per la lotta al Coronavirus: un’iniziativa che porterà a breve all’apertura di un nuovo reparto di terapia intensiva al San Raffaele di Milano.
Lo scontro aperto tra Fedez e il Codacons è nato dopo che l’associazione nata per la tutela dei consumatori ha chiesto all’Antitrust di intervenire per “vederci chiaro sulla raccolta fondi lanciata da lui insieme alla moglie Chiara Ferragni” sulla piattaforma Gofundme. Secondo il cantante, “la proposta del Codacons sarebbe quella di bloccare tutte le raccolte fondi private, cioè tutti i milioni di euro raccolti per aiutare gli ospedali pubblici, cancellarli e stopparli”. “Io sono allibito, qualcuno li fermi”, dice Fedez in una storia su Instagram.
Contattato dall’Adnkronos, il Codacons respinge ogni accusa, ma di fatto ammette che i fondi sono destinati al sostegno dell’associazione. “Intanto dobbiamo ringraziare questo signore, che credo sia un cantante, ma non ne sono certo, perché stiamo ricevendo moltissime donazioni da tanti che non sapevano si potesse fare ed ora grazie a lui lo sanno”, dice il presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Fedez non ha capito niente, noi raccogliamo fondi per le denunce, diffide, ricorsi in questo momento di emergenza. Sono già 42 le cose fatte e sì, sono fondi a sostegno del Codacons, ma per l’emergenza Coronavirus”.
Per quanto riguarda l’accusa di voler “bloccare le raccolte fondi private”, Rienzi dichiara: “Ma quando mai. Noi abbiamo chiesto con un atto formale al governo che i soldi siano versati direttamente sul conto della Protezione Civile, perché almeno è un ente pubblico, e non si rischia che i privati non le destinino a chi devono”. E aggiunge: “Le percentuali che rimangono al privato tra l’ altro sono elevatissime: oltre ad un 2,9 per cento di costi di incasso, c’ è anche un sistema che individua una percentuale, indicata in una piccolissima postilla che può essere modificata ma quasi nessuno legge, che regala il 10 per cento al privato”. Alla fine il presidente Codacons lancia una stoccata ai Ferragnez: “Del resto stiamo parlando di gente che passa la vita dentro un armadio o in alberghi di lusso, vendono l’ immagine di un bambino di due anni contro tutte le norme internazionali a tutela del fanciullo e che si vende l’ acqua della fontana a 9 euro al litro: non mi sembra ci sia altro da aggiungere”.
Sulla polemica è intervenuto anche Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e radicale, che in un tweet rilanciato da Fedez ha scritto: “Cioè se un’associazione è in difficoltà economica a causa del Coronavirus fa una raccolta fondi contro il Coronavirus finalizzata a sistemare i propri bilanci? Una sorta di solidarietà verso se stessi. Allora però andrebbe detto chiaramente”.
Su richiesta di Codacons, pubblichiamo la seguente rettifica pervenutaci in mattinata, sia pure, a nostro avviso, non vi è alcuna differenza fra quanto rilevato nel nostro articolo e quanto precisato nella pretesa rettifica. Ciononostante, nel rispetto della legge vigente, non abbiamo alcuna difficoltà a dar conto della precisazione di cui ogni lettore potrà autonomamente valutare la pertinenza.
1. Falso che Codacons sul suo sito inviti a donazioni per acquisto di beni per contrastare il coronavirus ma vero che invita a donazioni per sostenere la Onlus e consentire di stare al fianco dei cittadini nella battaglia contro il coronavirus mediante le azioni svolte e in corso di cui oltre 40 già elencate sul sito stesso cui la rinviamo
2. Falso e diffamatorio che Codacons abbia chiesto o chieda di bloccare tutte le raccolte fondi private, vero che con atto formale ha chiesto di far convergere tutte le raccolte fondi sul c/c della Protezione civile a garanzia dell’uso pubblico della integrale donazione. Vero che Codacons ha diffidato Fedez a restituire il 10% ingannevolmente percepito dal fondo estero secondo il provvedimento dell’Antitrust dai donatori sollecitati da Fedez attraverso un privato con sede all’estero.
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