“Il virus ce la farà pagare”, l’allarme degli esperti dopo i festeggiamenti per la vittoria agli Europei
Le conseguenze dei festeggiamenti per la vittoria degli Azzurri ai Campionati di calcio di Euro 2020 saranno evidenti nelle prossime due settimane, con un nuovo aumento dei contagi da Covid-19 causato dalla diffusione della variante Delta del nuovo Coronavirus. È l’allarme lanciato da vari esperti italiani e stranieri e dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali a seguito degli assembramenti visti in tutta Italia a partire da domenica 11 luglio 2021.
Il collegamento tra casi Covid ed Europei di calcio è ben noto alle autorità sanitarie comunitarie. Secondo i dati provvisori del monitoraggio su Euro 2020 condotto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), dall’11 giugno – giorno dell’inizio del campionato continentale con la gara tra Italia e Turchia giocata a Roma – fino all’8 luglio, sono stati almeno 2.535 i contagi registrati in tutta Europa e direttamente riconducibili alla partecipazione del pubblico alle partite.
Eppure, come hanno spiegato ad ANSA fonti dell’Ecdc, “è ancora presto per fare una valutazione definitiva per via dei tempi, cioè delle due settimane che possono intercorrere tra l’esposizione al virus e l’insorgenza dei sintomi”. Insomma, l’effetto di Euro 2020 sulla pandemia di Covid-19 sembra certo ma si vedrà solo tra quindici giorni e tanto gli esperti quanto i governi non si aspettano buone notizie.
“È bellissimo vedere le piazza piene però è chiaro che un numero crescente di contagi si osserverà, come si è osservato in altri Paesi europei”, ha affermato ieri il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite del programma 24 Mattina su Radio24. “Io credo che la variante Delta diventerà prevalente e accadrà, purtroppo, molto prima di quanto preventivato: temo per fine mese 3-4 volte i contagi che si segnalano oggi”.
“Mi auguro che questi festeggiamenti non comportino alcuna conseguenza, ma lo sapremo presto, nello spazio di 10-12 giorni vedremo se ci sarà un aumento o meno del numero delle persone contagiate”, aveva ammonito ieri il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di un evento presso l’ex Area Expo di Milano.
Ma già in precedenza il mondo politico a livello regionale aveva invitato la popolazione a non abbassare la guardia. “Mi sono venuti i brividi”, aveva commentato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando le immagini degli assembramenti della tifoseria danese e inglese in occasione della semifinale di Euro 2020. “Sono segnali, a mio parere, di totale irresponsabilità che pagheremo in Europa”.
Un discorso che vale tanto più per la finale vinta domenica dagli Azzurri. A Wembley infatti erano presenti oltre 65mila spettatori, per lo più inglesi ma con una nutrita rappresentanza di supporter italiani. Non solo: migliaia di persone hanno affollato piazze, strade e locali per assistere prima e festeggiare poi la vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra. Tutto questo entusiasmo, secondo gli esperti, avrà un prezzo.
La prima a lanciare l’allarme – praticamente in diretta – è stata Maria van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per la crisi Covid-19. “Dovrei divertirmi a guardare il contagio avvenire davanti ai miei occhi?”, si è chiesta la funzionaria dell’Oms in un tweet pubblicato sul proprio profilo personale a fine gara. “La pandemia di Covid-19 non si prende una pausa stasera… La variante Delta si approfitterà di persone non vaccinate, in ambienti affollati, senza mascherine, che urlano/gridano/cantano. Devastante”.
Ma l’infettivologa statunitense non è stata l’unica a segnalare la propria preoccupazione. “La gioia per la vittoria degli Azzurri” agli Europei di calcio “è condivisa e condivisibile, ma il fatto che strillarsi addosso in moltitudine aumenti il rischio di trasmettere l’infezione da Coronavirus è un assioma”, ha commentato ad Adnkronos il professor Massimo Galli, responsabile del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, riguardo i festeggiamenti dopo la vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra.
“Comunque l’incubazione di questa infezione è abbastanza breve e in capo a una settimana, massimo 10 giorni vedremo gli effetti sui contagi“, ha aggiunto Galli, secondo cui i “bagni di folla” seguiti al trionfo azzurro rappresentano “un problema perché facilitano la diffusione dell’infezione”. “Il virus sta camminando: i dati ci dicono che le infezioni, già prima di domenica sera, stavano un po’ salendo, per effetto, verosimilmente, della variante Delta. La scorsa settimana c’è stata già un’allerta del ministero della Salute sull’aumento di segnalazioni di casi di variante Delta in Europa tra turisti e tifosi, da Spagna, Portogallo, Russia, Finlandia. Avremo un aumento delle infezioni: questo è certo”.
Un’opinione condivisa anche dal virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano. “L’indice Rt in rialzo è un destino e certo con tutto quello che abbiamo fatto con gli Europei gli abbiamo dato una facilitazione, perché in tutti quegli assembramenti è chiaro che c’era una quota parte di giovani asintomatici che sono andati in giro a festeggiare”, ha detto l’esperto ad Adnkronos, secondo cui Euro 2020 non sarà la causa principale delle nuove infezioni ma non ha aiutato a contenere l’epidemia, anzi.
L’aumento dei contagi, ha osservato Pregliasco, “è una cosa che comunque sarebbe avvenuta, ma certo aiutarla così non è stato il massimo”. “Domenica anche io sono andato a vedere cosa succedeva in centro a Rho ed è stato un disastro. D’altronde quando c’è una situazione così di massa non si riesce a fermarla, crei più danni nell’immediato che altro”, ha concluso il virologo, secondo cui per calcolare l’impatto dei festeggiamenti sui contagi “bisognerà aspettare i soliti 15 giorni“. “Purtroppo un colpo si coda lo dobbiamo certamente tenere in conto e potrebbe essere più ravvicinato di quanto pensassimo. Speriamo non ad agosto. Prepariamoci però a questo scenario certamente non piacevole: il rischio c’è”.
E non si tratta di un rischio da poco secondo il direttore dell’unità di statistica sanitaria ed epidemiologia del Campus biomedico di Roma, Massimo Ciccozzi. “Il virus oggi se la ride, il vincitore della coppa purtroppo è lui”, ha commentato l’epidemiologo a Repubblica, che sul tema ha intervistato anche il professore dell’Università di Milano, Carlo La Vecchia: “I festeggiamenti? L’aumento ci sarebbe stato lo stesso, magari potrebbero contribuire ad accelerarlo”.
Anche secondo Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro dell’Inail, gli assembramenti visti dopo la vittoria degli Azzurri “potrebbero avere un impatto” sui contagi. “Sono caduti molti freni inibitori. Ciò che impressiona è quanto successo in Spagna e Portogallo. Sono arrivati velocemente a 150 casi per 100mila abitanti perché tra i giovani la variante Delta corre veloce”, ha dichiarato l’esperto al quotidiano romano. “Loro hanno sdoganato molto i locali, noi ancora no. Domenica però è stato come avere una mega-festa”.
Intanto, in attesa di capire l’effetto reale sui contagi dei festeggiamenti per la vittoria a Euro 2020, in Italia si registra una crescita della curva epidemiologica dopo 15 settimane di calo. Tra il 4 e l’11 luglio, i nuovi positivi sono arrivati a 7.972 rispetto ai 5.260 della settimana precedente, segnando un aumento del 51,5 per cento. E anche ieri questa corsa non si è arrestata.
L’aumento dei contagi è generalmente collegato, secondo gli scienziati, alla diffusione della variante Delta del nuovo Coronavirus, prevalente ormai nel Regno Unito e in crescita in tutta Europa. Attualmente in Italia si segnalano ogni giorno circa un migliaio di nuovi contagi da Covid-19 contro gli oltre 34mila in terra britannica ma, secondo il professor Sergio Abrignani dell’Università di Milano membro del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), ad agosto “arriveremo ai loro stessi numeri”.
Per l’esperto del Cts, “tra pochi giorni” vedremo le conseguenze sui contagi dei festeggiamenti in piazza dopo la vittoria dell’Italia agli Europei. “Il tempo di incubazione va da 4 a 8 giorni. Quindi, già tra 4 giorni osserveremo dei picchi nelle città dove ci sono stati comportamenti a rischio”, ha detto oggi l’immunologo intervenendo ad Agorà estate su Rai 3. “Speriamo però che sia stato come a Napoli e a Milano quando ci sono stati festeggiamenti simili e non c’è stato quello che temevamo, anche se allora non c’era ancora la variante Delta. Speriamo sia così pure stavolta, anche se abbiamo paura”.
Il timore è legato in particolare alla resistenza del nuovo ceppo ai vaccini anti-Covid, come ha spiegato nella medesima trasmissione il direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, Andrea Crisanti. “La variante Delta, purtroppo, è a un passo dal diventare resistente ai vaccini e quindi meno si trasmette e meglio è. Per questo, penso che bisognerebbe combinare la campagna vaccinale, vaccinando più persone possibili, e allo stesso tempo rafforzare la nostra capacità di tracciamento, perché diminuire la trasmissione potenzia l’effetto dei vaccini“.
Secondo l’esperto, al momento il nuovo ceppo “non crea problemi, perché non porta un gran numero di persone in ospedale e quindi l’allarme sociale diminuisce”. “Pero’ fare affidamento o usare solo la metrica dei posti in rianimazione potrebbe essere fuorviante perché il virus evolve e più c’è trasmissione più cambia“.
Il problema resta dunque globale e non è limitato solo all’Italia. Secondo il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, la variante Delta è “ormai presente in più di 104 Paesi e prevediamo che presto diventerà il ceppo dominante in circolazione in tutto il mondo”. “Il virus continua a cambiare e diventa più trasmissibile”, ha ammonito la settimana scorsa il funzionario etiope delle Nazioni Unite.