Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:26
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Esclusivo TPI – Viaggio nel disastro italiano dell’accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati | VIDEO

Un'inchiesta, che verrà pubblicata integralmente sul prossimo numero di TPI, in edicola da venerdì 29 luglio, spiega perché il sistema di accoglienza per i richiedenti asilo e rifugiati è diventato un disastro per una precisa scelta politica.

A Nettuno, in provincia di Latina, all’interno del centro di accoglienza per richiedenti asilo gestito dalla cooperativa Eta Beta, ad un certo punto, per diverse settimane non era stata raccolta nemmeno la spazzatura. Come mostrano alcuni video esclusivi ottenuti da TPI.

A Licata, in provincia di Agrigento, un cittadino straniero ha raccontato di essere stato malmenato più volte con un bastone di ferro per aver denunciato i traffici di droga del gestore di un centro di accoglienza straordinario.

Le denunce sono tante. Uno degli esposti presentati in questi anni dalla associazione LasciateCientrare insieme alla rete antirazzista di Catania, giace senza alcuna risposta sulla scrivania del procuratore capo di Agrigento. E in essa viene riferito che «nel centro denominato “Villaggio Mose” vi è una situazione deprecabile, rifiuti non rimossi, promiscuità tra famiglie con minori, adulti e donne».

La portavoce dell’organizzazione, Yasmine Accardo ha spiegato a TPI che la gran parte delle segnalazioni sono arrivate alla associazione di cui fa parte dalla provincia di Trapani, «dove ora molti centri sono stati chiusi dalla locale prefettura per le condizioni indegne in cui si trovavano».

Il ministero tace.

Entro il 30 giugno di ogni anno il ministero degli interni dovrebbe presentare al Parlamento la relazione sul funzionamento del sistema di accoglienza al fine di “fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri nel territorio nazionale”. Un appuntamento, però, che il Viminale manca da due anni. Mentre scriviamo, infatti, ancora non sono disponibili i dati ufficiali relativi al 2020.

Una mappa dettagliata dei centri con l’indicazione dei posti disponibili nelle strutture, delle presenze, dei prezzi per l’erogazione dei singoli servizi e dei gestori che li erogano, provincia per provincia, l’ha realizzata, nel frattempo, la ong ActionAid, insieme alla fondazione Openpolis. È una piattaforma gratuita, completamente accessibile online e si chiama Centri d’Italia.

Chi denuncia finisce a processo.

Lungo lo stivale, le criticità e i gestori di dubbia fama, in tutti i casi, non mancano neppure nel sistema ordinario gestito dai Comuni, il così detto Sprar/Sai. A Taranto, per esempio, dove l’unico centro ordinario esistente è gestito dalla cooperativa Giovanni Paolo II che fa riferimento a Don Luigi Larizza, sacerdote dal profilo perlomeno discutibile, dato che ogni anno nei locali della “sua” parrocchia celebra una messa per Benito Mussolini.

Negli ultimi anni del sistema di accoglienza di Taranto si è interessata più volte la Guardia di Finanza e, in un caso, anche la Procura Distrettuale Antimafia che si trova a Lecce. A farne le spese, però, coinvolto in un processo che si sta svolgendo presso il tribunale della città jonica, è proprio chi quel sistema l’ha denunciato pubblicamente per anni.

Come ha raccontato a TPI, Enzo Pilò, imprenditore sociale finito sotto inchiesta della locale procura: «abbiamo scelto da diversi anni, ormai, di non lavorare più all’interno del sistema di tipo emergenziale, quello gestito dalle prefetture, per intenderci, rinunciando così a cospicui profitti, ed ora queste accuse di aver frodato il sistema sembrano perlomeno paradossali». E ancora, ha riferito: «con la nostra piccola associazione abbiamo compiuto una scelta politica, dal 2017 in poi. Da quando cioè la riforma del sistema avviata con il Decreto Minniti ha diminuito i servizi erogati e scelto un modello di contenimento e controllo dei richiedenti asilo invece che mirato a garantirne l’autonomia».

Queste sono solo alcune delle storie sul sistema di accoglienza italiano raccolte attraverso i racconti e le immagini fornite dai testimoni, soprattutto, dai richiedenti asilo e rifugiati ospitati all’interno dei centri di accoglienza straordinari gestiti dalle prefetture, i così detti CAS, dal Nord al Sud dell’Italia, da Caltanissetta a Vercelli. Storie che riferiscono dei guadagni che si sono moltiplicati negli ultimi anni da parte di alcune cooperative, della mancata trasparenza del Ministero dell’Interno, e dei diritti minimi che sono violati nei confronti dei cittadini stranieri che dovrebbe essere tutelati dallo Stato.

A vent’anni dalla nascita dello Sprar, nel prossimo numero in edicola di TPI trovate l’inchiesta integrale che racconta come il sistema di accoglienza per i richiedenti asilo e rifugiati sia diventato un disastro, per una precisa scelta politica, dai Decreti Minniti alla riforma voluta da Matteo Salvini.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Giallo a Lecco, cadavere di donna trovato sul ciglio della strada: forse vittima di un pirata
Cronaca / Roma, crolla albero in un parco giochi: donna di 45 anni muore sotto gli occhi dei tre figli
Cronaca / Roma, militare della Guardia di Finanza si spara nel bagno di un ristorante
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Giallo a Lecco, cadavere di donna trovato sul ciglio della strada: forse vittima di un pirata
Cronaca / Roma, crolla albero in un parco giochi: donna di 45 anni muore sotto gli occhi dei tre figli
Cronaca / Roma, militare della Guardia di Finanza si spara nel bagno di un ristorante
Cronaca / Come sta Martina Voce, la 21enne italiana colpita con 30 coltellate dal suo ex a Oslo
Cronaca / Roma, chi suonerà al Concerto di Capodanno? Sfuma Daniele Silvestri, si pensa alla soluzione “vintage”
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Cronaca / John Elkann: “Nostra madre ci picchiava. Lapo subiva più di tutti”
Cronaca / Il collega cha ha investito e ucciso il portuale di Genova: “Colpo di sonno per iperlavoro, il giorno prima avevo fumato una canna”