Torinese, per partecipare al concorso dei vigili occorre un test di gravidanza negativo: è polemica
Sta facendo discutere il testo del concorso pubblico bandito a inizio maggio da due Comuni del Torinese per 2 posti da commissario dei vigili: il documento specifica che le donne che aspirano al posto devono presentare un test di gravidanza negativo. Il test, da eseguirsi negli ultimi cinque giorni precedenti l’esame, è necessario per partecipare alle prove di efficienza fisica previste dal bando. I due comuni, racconta oggi La Stampa, sono Vigone (5 mila abitanti) e Torre Pellice (4.500). E le prove consistono in mille metri di corsa. Da effettuare in sei minuti e 30 per le donne e 5 e 30 per gli uomini. Chi è incinta non può farla. E se la vedrà rimandata prima dell’esame orale.
La Stampa riporta il commento di Loredana Cristino, dirigente sindacale nazionale del Csa polizia locale, secondo la quale si tratta di discriminazione: “Chiedere a una candidata per un posto di vigile urbano il test di gravidanza è discriminatorio. Sperare poi che in due mesi sia uscita dallo stato in cui si trova è totalmente folle. Mica siamo criceti”. L’avvocato Vittorio Barosio, esperto di diritto amministrativo, spiega perché: “Il bando non assegna agli aspiranti vigili funzioni tali da richiedere come requisito di ammissione al concorso una prova di efficienza fisica consistente nel poter correre 1.000 metri, e per di più in un tempo limitato. Mi pare quindi che la fissazione di questo requisito non sia legittima”.