Inchiesta ultras, perquisita la casa del rapper Emis Killa: trovati tirapugni, manganello, coltelli
C’è anche il rapper Emis Killa tra le quasi sessanta persone perquisite nell’ambito dell’inchiesta che ha travolto i gruppi del tifo organizzato di Inter e Milan.
Stando a quanto è emerso, la Squadra mobile meneghina ha fatto visita alla casa del 34enne in località Bernareggio, tra Monza e Bergamo. Emis Killa, all’anagrafe Emiliano Rudolf Giambelli, non è figura comunque tra le persone indagate.
Nell’abitazione del rapper sono stati trovati 40mila euro in contanti, uno sfollagente, un manganello telescopico, tre tirapugni, sette coltelli e uno storditore elettrico.
Emis Killa è considerato vicino agli ultras del Milan. Lo scorso 17 agosto, in occasione della partita Milan-Torino, aveva personalmente accompagnato in auto allo stadio Meazza di San Siro il leader della Curva Sud milanista Luca Lucci, ora in manette come altri diciassette esponenti di spicco del tifo organizzato meneghino.
Quella sera Lucci – pregiudicato – aveva fatto rientro allo stadio dopo diverso tempo grazie a un progetto di riabilitazione predisposto dal Tribunale di sorveglianza di Brescia.
Negli atti dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Milano si legge che nell’aprile 2024 il rapper originario di Vimercate era stato visto nel gruppo della Curva Sud che, prima di Milan-Roma, aveva aggredito uno steward di San Siro “colpevole” di aver fermato alcuni tifosi che volevano entrare senza biglietto.
Non solo. Emis Killa – che lo scorso giugno ha pubblicato il singolo “Sexy Shop” insieme a Fedez – risulta anche essere in affari con Fabiano Capuzzo, altro esponente storico del tifo organizzato milanista, con il quale è socio in uno studio di tatuaggi che fa riferimento a una società di Lucci.
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