Emergenza rifiuti a Roma, il piano di Gualtieri: un bonus ai netturbini per combattere l’assenteismo
Come si esce dall’emergenza rifiuti a Roma? Anche pagando un bonus extra ai netturbini per incentivare il loro “tasso di presenza”, cioè combattere l’annoso problema dell’assenteismo tra gli operatori dell’Ama.
Questa è l’arma segreta che il neo sindaco della capitale Roberto Gualtieri ha messo in campo per mantenere la promessa fatta ai romani: “Ripulire la città entro Natale”. Messa nero su bianco, come riporta La Repubblica, nel verbale siglato ieri dalla municipalizzata dell’ambiente con i sindacati.
Il nuovo amministratore unico della partecipata, l’ex ministro Angelo Piazza, si sta occupando di trovare un soluzione per lo smaltimento dei rifiuti ricorrendo a impianti sparsi per mezza Italia e all’estero. Intanto il comune ha stanziato tre milioni di euro per ridurre il “tasso di assenza per malattia di almeno il 10% nei mesi di dicembre e gennaio”.
I numeri del fenomeno
L’azienda, nei primi sei mesi del 2021, ha registrato un tasso di assenteismo del 15%. Il 57% dei mezzi della flotta aziendale è fermo in rimessa. In servizio ci sono 3.950 netturbini. Ma 1.464 di questi sono “parzialmente idonei” e 110 sono completamente inarruolabili. Tra i 900 conducenti dei mezzi ci sono 185 idonei parziali e 25 inidonei.
Con il nuovo stanziamento finiranno nelle buste paga di febbraio 360 euro lordi a chi “avrà garantito la propria presenza per tutte le giornate” del piano. Il bonus scenderà a 260 euro lordi per chi “si assenterà per un massimo di tre giorni fino al 9 gennaio 2022”, 200 euro per chi farà al massimo cinque giorni di assenza.
Il patto dell’azienda con i suoi lavoratori recita così: “Il premio aggiuntivo verrà riconosciuto qualora, oltre alla totale pulizia di tutte le strade principali di Roma, alla rimozione di tutti i rifiuti rimasti a terra attorno ai cassonetti, alla igienizzazione degli stessi e alla rimozione delle discariche abusive ai lati delle strade, si registri una riduzione del tasso di assenza per malattia di almeno il 10% rispetto alla percentuale registrata nei mesi di settembre e ottobre 2021”.