È morto il filosofo Emanuele Severino, aveva 90 anni
È morto il filosofo Emanuele Severino, aveva 90 anni
È morto Emanuele Severino, uno dei filosofi italiani più noti. Nato a Brescia il 26 febbraio 1929, aveva 90 anni. Severino è morto venerdì 17 gennaio 2020, ma la notizia è stata diffusa solo oggi, a funerali avvenuti.
Nella sua lunga carriera, seguita alla laurea conseguita a Pavia nel 1950 con una tesi su Heidegger, Severino ha insegnato in molte università italiane: le più note sono la Cattolica di Milano, dalla quale fu allontanato a causa di alcune divergenze filosofiche, la Ca’ Foscari di Venezia e il San Raffaele, sempre a Milano. È stato anche un collaboratore del Corriere della Sera.
Molto note le sue riflessioni sul divenire, che per anni hanno diviso la critica dal momento che Severino non era per niente un sostenitore della morte come fine dell’essere. Grande studioso di Parmenide, per il filosofo la morte era solo un’illusione dell’uomo che non riesce a capire il significato dell’essere.
Negli anni Settanta, la Congregazione per la dottrina della fede dichiarò che la sua filosofia era incompatibile con la rivelazione cattolica. E fu per quello che Severino dovette lasciare l’Università Cattolica di Milano per spostarsi a Venezia.
Negli ultimi anni si era dedicato alla scrittura di libri meno filosofici e più divulgativi, su temi come la politica, il capitalismo e la fede cristiana.
In una recente intervista al Fatto Quotidiano, Severino raccontò il motivo per cui ha iniziato a studiare filosofia: “Mio fratello – disse – è morto alpino nell’ultima guerra. Era normalista a Pisa e aveva come docenti Gentile, Carlini Russo e Calogero. A casa parlava dei suoi studi, io lo adoravo. Quindi direi che il mio primo contatto con la filosofia è stato con quanto mio fratello diceva di Gentile e che mi sembrava estremamente intelligente, anche se capivo poco”.