Emanuele Filiberto: “I gioielli di Casa Savoia? Andremo fino alla Corte Europea”
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Emanuele Filiberto di Savoia va all’attacco. Dopo la notizia che i Savoia faranno causa al governo italiano per riavere i gioielli che da 76 anni sono custoditi in un caveau della Banca d’Italia, l’erede della Casa Reale ha concesso un’intervista al Corriere della Sera. “Non è un atto ostile verso l’Italia, tantomeno verso il premier Draghi. Ha tutta la stima della famiglia Savoia e personalmente ricordo di aver già affrontato con lui il tema dei gioielli anni fa”, le sue parole. “Su questa battaglia la famiglia è molto unita. Anche perché a 75 anni da quel 1946 era tempo di venire allo scoperto per chiedere indietro quanto è di Casa Savoia” ovvero “solo la restituzione di beni privati di famiglia. Come è stato restituito negli anni alle ex famiglie regnanti di Jugoslavia o Bulgaria, persino agli eredi degli zar”.
Una battaglia che Emanuele Filiberto sarebbe disposto a portare “fino alla Corte Europea, se necessario. Andiamo avanti per le vie legali ma non è un atto ostile, avrei di gran lunga preferito una mediazione… Ho il massimo rispetto delle istituzioni e della figura di Draghi. Anzi ricordo che già al tempo dei Giochi invernali di Torino 2006 anche la regione Piemonte s’interessò per esporre a Torino i gioielli. Da Bankitalia non ci furono questioni, ma tutto si bloccò perché serviva il nullaosta della presidenza del Consiglio”. Ma “l’importante è che dopo averli tenuti sotto chiave per 75 anni tornino alla luce. Ma prima che ce li restituiscano, poi decideremo in quale forma renderli di fruizione pubblica”, ha concluso.