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Home » Cronaca

Morte Emanuela Perinetti, il dolore del papà Giorgio: “Combatteva contro l’anoressia, perché si è lasciata spegnere così?”

Immagine di copertina

Emanuela Perinetti, le cause della morte: “Lottava con l’anoressia”

Emanuela Perinetti lottava con l’anoressia: a svelare le cause della morte della manager, scomparsa in un ospedale di Milano a soli 34 anni, è stato il padre Giorgio, attuale direttore sportivo dell’Avellino, ruolo che in passato ha ricoperto anche in club della massima serie quali Roma e Napoli.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Giorgio Perinetti ha rivelato che la figlia da tempo combatteva con l’anoressia: “Non riusciamo a capire, i medici hanno fatto il possibile. Da tempo stava lottando contro l’anoressia. Lei si preoccupava per me, e mi diceva che tutto andava bene”.

Il ricovero sembra stesse dando risultati almeno fino a martedì, quando il padre è stato avvisato che le condizioni di Emanuela si erano aggravate.

“L’altro giorno, quando mi ha detto che aveva ‘parlato’ con la mamma (scomparsa nel 2015 ndr.), ho capito che non c’era più nulla da fare. E da allora mi chiedo come sia possibile spegnersi così, senza nessun problema economico, professionale o sentimentale”.

Giorgio Perinetti, poi, ricorda quando “da bambina mi aspettava dopo le partite, con gli occhi imploranti. Io dicevo: ‘torni a casa con la mamma oppure vieni col papà in pullman fino a Trigoria?’ Risposta scontata, veniva con noi e stava sulle ginocchia di Aldair e gli altri a giocare”.

Una passione che aveva trasformato in lavoro. Emanuela Perinetti, infatti, lavorava nel mondo dello sport e del calcio, come il papà, ma con una mansione diversa: la donna, infatti, era una consulente che aiutava brand, club e atleti a raggiungere obiettivi di marketing digitale, innovazione e sostenibilità.

Definita da Riccardo Luna su La Repubblica una delle donne più influenti del digitale italiano, Emanuela Perinetti era diventata un punto di riferimento nel settore.

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