L’appello dell’Associazione Italiana Elettrosensibili su TPI: “Elettrosmog, diamoci un taglio”
Non possono usare il cellulare né il pc, né vivere o lavorare in città. Decine di migliaia di italiani sono intolleranti ai campi elettromagnetici artificiali che provocano loro nausea, irritazioni e dolore. Ma per l’Oms non è una malattia. E la Camera vuole pure alzare i limiti per le antenne telefoniche. Su TPI l'appello dell'Associazione Italiana Elettrosensibili
* Su TPI l’appello dell’Associazione Italiana Elettrosensibili
Un giorno vi svegliate e non potete più lavorare. Senza che abbiate alcuna colpa vi è impedito di andare in ufficio o stare davanti a un computer, anche se siete a casa vostra. Sempre a norma di legge non potete più frequentare locali, cinema, teatri, concerti, assemblee, feste e nemmeno usare i mezzi pubblici. Cioè, potete farlo, ma vi è consentito stare in mezzo alle persone mezz’ora, un’ora, poi dovete andar via. Dove? Non nelle città, non nei parchi urbani, voi non ci potete stare.
Intanto avete una famiglia da mantenere, ma i soldi stanno finendo: assieme alla carriera è svanita la possibilità di fare il 99 per cento dei mestieri. Vi chiedete come sia possibile tutto questo. Provate a cercare informazioni, che sono tutte online, ma voi al computer non ci potete stare e nemmeno al cellulare.
Se siete davvero molto fortunati potete restare in pace a casa vostra. Invece non lo siete e dovete lasciare la vostra amata dimora; trovarne un’altra dove poter stare è un’impresa disperata, anche perché senza lavoro, come pagate l’affitto? Allora con grande dolore abbandonate la vostra famiglia e gli amici per andare a vivere nei boschi in auto, in una casetta di legno, oppure in una grotta. Lì potete starci, lì niente vi impedisce di fare gli eremiti e vivere di elemosina.
Tortura legalizzata
Se provate a tornare in città, in mezzo alla gente o a casa vostra, sempre che ce l’abbiate ancora, verrete torturati giorno e notte a norma di legge. A seconda dei casi le torture causano nausea, mal di testa, acufeni, spossatezza, insonnia, forti dolori a tutto il corpo, problemi intestinali, irritazioni cutanee, spasmi muscolari, pre-sincopi e altro ancora. Per lo Stato siete ufficialmente cittadini liberi: potete scegliere tra la tortura continua, l’eremitaggio e il suicidio.
Dunque emarginati, incarcerati, torturati, esiliati, espropriati della propria vita da un giorno all’altro per sempre, senza alcuna colpa. Un incubo, un film distopico sembrerebbe. Invece è quanto accade oggi alle persone elettrosensibili, almeno decine di migliaia in Italia; stime prudenti parlano del 3 o 5% della popolazione europea; ciò che varia è il tipo e l’entità della tortura.
Elettrosensibile significa intollerante ai campi elettromagnetici (Cem) artificiali: dunque all’elettricità, ai computer, agli utensili elettrici e soprattutto alle radiofrequenze generate da tutti i dispositivi smart, cellulari in primis, e le antenne a cui si collegano: i Wi-Fi e le torri per la telefonia.
Decenni di ricerche internazionali finanziate con soldi pubblici (tra cui l’autorevole Bio Initiative Report) dimostrano la tossicità dei campi elettromagnetici artificiali: tumori, malattie neurodegenerative, danni al DNA, al sistema nervoso e a quello ormonale, aborti, sterilità e appunto l’elettrosensibilità.
A differenza di quelli naturali, i Cem artificiali, per trasmettere informazioni, sono pulsati, ma proprio per questo causano danni biologici a ciascuno di noi, anche se non ce ne accorgiamo. Siamo come bicchieri di diversa capienza dentro i quali cade, anno dopo anno, la pioggia nera dell’elettrosmog; quando il bicchiere si riempie, ci ammaliamo per sempre. Solo che nessuno sa quanto è capiente il proprio bicchiere, nessuno sa quanto manca al colmo.
Senza diritti
Diritti umani alla mano, gli elettrosensibili se ne vedono violati ben 16; già questo dovrebbe essere uno scandalo. Come se non bastasse, disabili clandestini, senza alcuna indennità. Perché? L’Oms non ha ancora inserito l’elettrosensibilità nell’elenco delle malattie, ovvero non riconosce i danni non termici causati dai Cem. Le leggi europee ci tutelano infatti solo dai danni termici, ovvero acuti e a breve termine; sia col 4G e ora col 5G, in barba a qualsiasi principio di precauzione, la Commissione europea, e a cascata gli Stati membri, hanno consentito alle BigTech di fare affari miliardari inquinandoci liberamente. I danni sanitari e sociali chi li pagherà?
L’inquinamento in Italia è già altissimo e peggiorato nel 2012 quando il limite dei 6 Volt/m ha cominciato a venire calcolato sulle 24 ore e non su 6 minuti, com’era in precedenza.
Qualche riferimento: sotto i 3 microWatt/m2 l’ambiente è sano (e i cellulari prendono benissimo). Questo dovrebbe essere l’obiettivo di qualità. A 34 mW/m2 cominciano le alterazioni biologiche. 100 è la soglia di precauzione per permanenze sotto le due ore. 2.000 mW/m2 (ovvero 0,87 V/m) è il primo valore associato all’insorgenza di leucemie nei bambini, che sono più fragili degli adulti.
Qualche rilievo. Un giro in centro a Torino: 8.000 mW/m2. Lungomare di Genova: 50mila. Un parco urbano a Bologna pieno di bambini: 70mila. Nelle case non va meglio: anche con cellulari e Wi-Fi staccati, arrivano quelli dei vicini e le radiazioni dalle antenne, dunque nelle abitazioni si trovano facilmente valori di 2.000, 16mila, 40mila o superiori.
Oms e Commissione europea faticano a riconoscere queste evidenze scientifiche perché si basano sulle linee guida di una Ong privata, l’ICNIRP. La Corte di Appello di Torino, tra gli altri, ha evidenziato nel 2019 che i membri di questa Ong «hanno ricevuto, direttamente o indirettamente, finanziamenti dall’industria». (c.l.721/2017).
Basarsi sull’ICNIRP è come chiedere alla Philip Morris se il fumo fa male. In “The Triumph Of Doubt” il prof. David Michaels dimostra come le multinazionali abbiano sistematicamente corrotto scienziati e riviste di settore per creare dubbi scientifici sui loro prodotti tossici (tabacco, amianto, farmaceutica, idrocarburi…) per far tentennare i legislatori: ogni anno in più di leggi permissive si traduce per loro in guadagni miliardari. Nel nostro caso tra i dubbi instillati c’è quello che ridurrebbe l’elettrosensibilità a questione psicosomatica. Magari! Per gli elettrosensibili significherebbe poter guarire.
Il prossimo 19 dicembre la Camera voterà per l’innalzamento dei limiti elettromagnetici delle antenne per la telefonia da 6 a 15 V/m, ovvero +600% in densità di potenza. Si tratta di un provvedimento pericolosissimo per la salute pubblica e il colpo di grazia sugli elettro sensibili, che non avranno più nemmeno i boschi dove rifugiarsi.
Quante vittime occorreranno prima di arrivare a leggi ragionevoli, come accaduto col fumo? Upton Sinclair diceva che è difficile per un uomo capire qualcosa quando il suo salario dipende dal fatto che non la capisca. Ecco perché, per faccende analoghe, Michael Moore invitava a pregare che le disgrazie colpiscano i legislatori o un loro familiare, altrimenti non le capiscono.
Se questa legge passerà, saranno guai seri anche per chi ha negli occhi solo il fatturato, proprio o dello Stato. Che ci piaccia o no, gli elettrosensibili sono come canarini in miniera.
Ci auguriamo che basti il senso di responsabilità per fermare questa legge sciagurata e si possa finalmente aprire un dibattito serio sull’elettrosmog, perché la gente non ne sa nulla. Si sta sperimentando sulla salute delle persone senza nemmeno informarle e questo è anticostituzionale.