Il piano di Draghi per le riaperture: prima bisognerà vaccinare tutti gli over 70
Il premier spera di poterle avviare entro la fine di aprile, se i dati lo consentiranno. E nei prossimi giorni incontrerà Salvini
Il presidente del Consiglio Mario Draghi in questi giorni è al lavoro per programmare le riaperture che, nel caso in cui i numeri della pandemia lo consentano, potrebbero iniziare già prima della fine di aprile, magari su base regionale. A raccontare questo retroscena è un articolo firmato da Francesco Verderami sul Corriere della Sera.
Draghi sa che che aprile e maggio saranno mesi difficili, perché gli italiani sono ormai provati dalle chiusure. Il premier, nei prossimi giorni, incontrerà il segretario della Lega Matteo Salvini, che nelle ultime settimane è stato in pressing sul punto, scontrandosi con la linea “rigorista” del ministro della Salute Roberto Speranza.
Ma l’ex presidente della Bce sa anche che per poter iniziare a riaprire è necessaria un’accelerazione della campagna vaccinale contro il Covid: per questo è in contatto diretto con gli amministratori delle grandi case farmaceutiche, da cui l’Italia e l’Unione europea attendono i rifornimenti indispensabili per le somministrazioni.
Per Draghi, mettere in sicurezza il Paese significa anzitutto vaccinare tutti gli over 70 in Italia. Solo dopo questo passo, se i dati lo permetteranno, si inizierà a programmare la ripresa. L’obiettivo del governo è far tornare a scuola anche gli studenti delle superiori, che per aprile continueranno a ricorrere, almeno in parte, alla didattica a distanza.
Per riuscirci, bisogna sciogliere al più presto il nodo forniture. “Servono 15 milioni di dosi al mese per raggiungere le 500mila somministrazioni al giorno in tutta Italia. Ma ad aprile ne arriveranno solo 8 milioni: viaggiamo al 50 per cento dell’obiettivo”, ha dichiarato oggi l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, alla visita dell’hub vaccinale allestito al centro congressi della Nuvola a Roma. “Serve certezza sull’arrivo delle dosi, di cui per ora il numero è assolutamente insufficiente: le 400mila dosi di Johnson & Johnson (40mila per il Lazio) in arrivo per il mese di aprile bastano per un giorno e mezzo”, ha aggiunto l’assessore.