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Home » Cronaca

Covid, zone rosse, arancioni e gialle: cosa si può fare dopo il nuovo Dpcm

Immagine di copertina

Mappa zone rosse – arancioni, cosa si può fare nelle Regioni | Dpcm Covid

Tutta Italia è stata suddivisa in zone rosse, arancioni e gialle (in un primo tempo il terzo colore era il verde, poi il Governo ha preferito il giallo per non far passare il messaggio che ci fossero zone esenti da rischi): il nuovo Dpcm, firmato stanotte dal premier Giuseppe Conte, prevede infatti la suddivisione del territorio nazionale in tre aree, a seconda di una serie di parametri (tra cui l’indice Rt) che indicano la gravità della curva epidemiologica del Covid-19. Sebbene il nuovo provvedimento preveda misure restrittive per tutta l’Italia (come il coprifuoco alle 22, il ritorno alla didattica a distanza per le scuole superiori e una capienza sui trasporti pubblici ridotta al 50 per cento), ognuna delle tre zone avrà poi una serie di restrizioni diverse da quelle delle altre aree. Così, sono in tanti a chiedersi cosa si può fare e cosa non si può fare soprattutto nelle zone rosse e arancioni. Proviamo a fare chiarezza.

Zone rosse, cosa si può fare

Nelle zone rosse (Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta) è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e perfino gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. Non si può dunque andare da un comune all’altro, mentre all’interno dello stesso comune ci si muove solo per necessità e con autocertificazione. La didattica a distanza in queste regioni scatterà già dalla seconda media. Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. Come anche le industrie. Salvi parrucchieri e centri estetici. Per quanto riguarda l’attività motoria, “è consentita in prossimità della propria abitazione purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale”.

Zone arancioni, cosa si può fare

Nelle zone arancioni (Sicilia e Liguria) istituite dal Dpcm del 4 novembre bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18. Salvi parrucchieri e centri estetici. Sarà vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute e quindi con autocertificazione. Sui mezzi pubblici la capienza sarà al 50 per cento, alle scuole superiori ci sarà didattica a distanza al 100 per cento, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.

Zone gialle, cosa si può fare

Nelle zone gialle (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Umbria, Veneto, Sardegna, Toscana, Marche, Molise, Friuli Venezia Giulia, Prov. Trento e Bolzano), oltre al solito coprifuoco dalle 22 alle 5, ci sarà la didattica a distanza al 100 per cento alle superiori, sui mezzi pubblici la capienza sarà al 50 per cento, centri commerciali chiusi nei weekend e nei giorni festivi, chiusi anche musei, mostre e sale bingo. Bloccate le crociere. Sospesi i concorsi pubblici, anche quello della scuola, tranne quelli che riguardano il personale sanitario. Consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.

Quali sono i negozi chiusi e quelli aperti

Nelle Regioni che saranno dichiarate zona rossa, rimarranno aperti solo gli stessi negozi considerati di prima necessità, quelli cioè che erano aperti durante il primo lockdown: supermercati, tabaccai, farmacie, edicole e così via. Tutto il resto – compresi bar e ristoranti – verrà chiuso, anche se per quanto riguarda le attività di somministrazione rimane consentita la consegna a domicilio e l’asporto fino alle ore 22. Nelle Regioni zona arancione, invece, resteranno aperti anche i negozi di vendita al dettaglio. Bar e ristoranti, invece, saranno chiusi tutto il giorno con asporto e consegna a domicilio consentiti. Nelle Regioni zona gialla, infine, restano in vigore le precedenti restrizioni: bar e servizi di ristorazione continueranno ad essere aperti dalle ore 5 alle 18. I negozi al dettaglio rimarranno anche aperti, con limite dell’orario di chiusura alle 22, in rispetto del coprifuoco. A prescindere dal “colore” della zona, i centri commerciali resteranno chiusi nel weekend e nei giorni festivi.

Leggi anche: 1. Conte ha firmato il nuovo Dpcm. Lockdown, chiusure, coprifuoco: ecco tutte le nuove misure / 2. Fiano (Pd) a TPI: “Il Mes alla fine si prenderà” / 3. Dpcm, l’Italia divisa in tre zone: la possibile ripartizione delle Regioni

4. “Sulle terapie intensive alcune regioni hanno dormito, stiamo tornando ai livelli di aprile” / 5. Esclusivo. Covid, Rieti: radiografie ai pazienti nei parcheggi. L’ospedale: “Tutto a norma”. Ma un documento dimostra che non è così / 6. Esclusivo TPI: “Sono positivo al Covid, ma Ats Milano non riesce a farmi il secondo tampone. E i privati mi rifiutano”

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