Dpcm, oggi vertice: Draghi studia nuove strette. Possibili weekend rossi e coprifuoco anticipato
Dpcm, Draghi studia nuove strette: weekend rossi e coprifuoco anticipato
La pandemia d Covid-19 non si ferma: il nuovo balzo dei contagi, il numero alto dei morti e la situazione critica che coinvolge ormai molte strutture ospedaliere preoccupa gli esperti. Il Comitato Tecnico Scientifico ha espresso “grande preoccupazione” per la diffusione delle varianti richiedendo “l’innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale e la riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità”. Così, il nuovo Dpcm entrato in vigore sabato 6 marzo potrebbe subire modifiche già la prossima settimana: se dopo sette giorni dall’applicazione delle regole la curva epidemiologica continuerà a salire dimostrando che le misure di contenimento non sono sufficienti a fermare l’avanzata del Covid-19 determinata dalle varianti, il governo valuterà se inserire ulteriori restrizioni come suggerito dagli scienziati.
L’attuale Dpcm affida ai presidenti di Regione la possibilità di sospendere l’attività scolastica nelle aree più a rischio, come quelle in cui vengano registrati più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti. Resta in vigore anche lo stop agli spostamenti tra regioni, esteso fino al 27 marzo. Al momento il provvedimento firmato dal premier Draghi lascia questa scelta ai governatori, ma non è escluso — qualora l’andamento dei contagi dovesse ulteriormente peggiorare — che si arrivi a una modifica. Ossia rendere automatica la zona rossa locale quando l’incidenza settimanale dei casi superi i 250 nuovi positivi ogni 100mila abitanti.
Tra le ipotesi già esplorate nelle riunioni dei giorni scorsi c’è il coprifuoco anticipato. Attualmente il coprifuoco è dalle 22 alle 5. Se passa la linea di cambiarlo potrebbe essere anticipato alle 19 o alle 20. Ricordiamo che ad esempio in Francia scatta alle 18.
Un’altra misura potrebbe essere la chiusura per alcune attività commerciali nelle aree maggiormente colpite dalle varianti e addirittura il lockdown nei fine settimana, proprio per impedire gli affollamenti. Misure drastiche che — questo chiedono gli scienziati — devono essere prese appena i numeri aumentano, senza esitazioni. L’ultimo passo per evitare la chiusura totale in tutta Italia.
Leggi anche: Effetto Covid, quasi 750mila morti in Italia nel 2020: mai così tanti dal dopoguerra