Notte da horror per una 30enne a Brescia: torturata con i cavi elettrici dal fidanzato
L'egiziano l'ha anche presa a bottigliate in testa
È stata una notte di vero e proprio terrore quella vissuta da una ragazza di 30 anni residente a Triuggio in Brianza. Il compagno egiziano 35enne, tra sabato e domenica scorsi, ha sequestrato per ore la giovane costringendola a subire torture e sevizie di ogni tipo rinchiusa nel suo appartamento.
Non era la prima volta che la compagna subiva episodi di violenza: solo nell’ultimo mese si erano verificati già due volte. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo è andato a prendere la fidanzata davanti al posto di lavoro, pensando di trovarla in compagnia del presunto amante, poi l’ha fatta salire in macchina e l’ha portata a casa.
Da lì è iniziato l’incubo: dodici ore di sevizie e terrore prima di riuscire a scappare. Calci, pugni, bottigliate in testa fino al tentativo di strangolamento con dei cavi elettrici: tutto questo per la gelosia morbosa dell’uomo. Non solo, la ragazza ha anche raccontato di essere stata torturata con scosse elettriche inferte con alcuni cavi scoperti.
Dopo essere riuscita a scappare, la 30enne è corsa all’Ospedale San Gerardo di Monza dove è stata medicata. Da lì la segnalazione alle Forze dell’Ordine: la ragazza ha iniziato a raccontare di altri episodi di violenza mai denunciati fino ad allora.
L’aguzzino è stato arrestato ed è emerso che aveva già precedenti per guida in stato di ebbrezza, lesioni personali aggravate e tentata estorsione.
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