Disabile lasciata a terra da Ryanair: “Poche volte mi sono sentita così ‘diversa’”
Disabile lasciata a terra da Ryanair: “Poche volte mi sono sentita così ‘diversa’”
Costretta a rinunciare alle vacanze per il rifiuto di Ryanair di imbarcare la sua carrozzina. Lo ha denunciato sui social la disabile Valeria Roberta Vetrano, respinta dalla compagnia low cost dopo averle chiesto di lasciare a terra la carrozzina elettrica, con cui aveva già viaggiato altre volte.
Il fatto risale lunedì scorso, quando Valeria e un’amica si sono all’aeroporto bergamasco di Orio al Serio per prendere il volo con destinazione Bordeaux, in partenza alle 21.50, e trascorrere il ponte nella città francese. Al check-in iniziano i problemi: “mi viene detto che la batteria della mia ‘Ferrari’, che ha il voltaggio ammesso, non può essere portata in volo, perché ha uno sticker con scritto e-bike… e sorpresa! Dopo tanti anni e tanti viaggi… non si vola”, ha scritto sul suo profilo Instagram.
Secondo la compagnia, la batteria non sarebbe inffatti originale. A nulla vale il certificato di originalità mostrato dalla disabile: gli viene chiesto di lasciare a terra la parte motorizzata, senza la quale la carrozzina sarebbe però inutilizzabile. A quel punto le viene proposto di lasciare la carrozzina in aeroporto, salendo sull’aereo senza il mezzo. “Io l’avrei anche fatto pur di partire, ma mi hanno detto di non avere un deposito e la mia sedia a rotelle costa circa ottomila euro”, ha raccontato a La Repubblica. Per risolvere il problema, propone agli addetti di far tornare al parcheggio la sua amica per lasciare la carrozzina nel bagagliaio dell’auto. Anche in questo nulla da fare: “avrei avuto bisogno di assistenza e soprattutto di tempo per raggiungere il gate”. “Mi hanno detto che l’aereo non poteva certo aspettare me e che avrei dovuto fare il tragitto di corsa o niente, dato che non ci avevo pensato prima. Hanno usato proprio queste parole, come se io fossi in grado di correre”, ha raccontato al quotidiano romano. Secondo la compagnia, l’imbarco le sarebbe stato negato perché non avrebbe fornito le specifiche della sedia a rotelle prima del volo. “Altra cosa non vera”, ha affermato la donna, che sottolinea di aver specificato alla prenotazione la tipologia della carrozzina. “Un’esperienza disumanizzante, che mi ha fatto sentire ‘diversa’ come poche volte è accaduto in vita mia”, ha commentato. “Una hostess di terra a un certo punto si è offerta di rimborsarmi di tasca sua. Stiamo scherzando? Io avevo regolarmente pagato il mio biglietto, non voglio l’elemosina da nessuno”.