Detenuto evaso carcere Cosenza | È stato catturato alle ore 20 di domenica 19 maggio Amadou Coulibally, il 20enne del Mali evaso dal carcere di Cosenza la stessa mattina. A bloccarlo sono stati i carabinieri insieme alla polizia penitenziaria. Il giovane è stato portato nella caserma dei carabinieri.
Una caccia all’uomo durata più di 8 ore. Amadou Coulibally, originario del Mali, di 20 anni, era arrivato nell’istituto penitenziario di Cosenza per tentato omicidio.
Il giovane era fuggito quando era nelle celle di sicurezza all’ingresso della struttura, dove si trovava dopo un trasferimento da Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno lanciato l’allarme e stanno coordinando le ricerche. Posti di blocco sono stati predisposti in tutta la città. Il detenuto evaso è vestito con un paio di pantaloncini e una maglietta.
Detenuto evaso carcere Cosenza | L’accusa
Secondo quanto si è appreso, l’accusa sarebbe relativa ad un ferimento avvenuto durante una rissa in un centro di accoglienza nel salernitano. Il 20enne doveva scontare una pena fino al 2023, avrebbe approfittato delle sbarre di contenimento esterne del carcere che nel frattempo si stavano chiudendo e sarebbe corso fuori.
Al momento, carabinieri e polizia sono alla ricerca dell’uomo e hanno sigillato la città e stanno battendo anche le campagne. È stato richiesto anche il supporto degli elicotteri e l’aiuto di droni.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, ha detto: “Quel che è accaduto nella nottata a Cosenza ha dell’incredibile, con la sfrontatezza di un criminale straniero ristretto in carcere che è evaso. Ancora si sta cercando di ricostruire come ciò sia potuto accadere. Il mio auspicio è che l’evaso venga presto catturato, ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”.
Il sindacato della Polizia evidenzia che “nell’intero anno 2018 si sono verificate in Italia 4 evasioni da istituti penitenziari, 52 da permessi premio, 14 da lavoro all’esterno, 21 da semilibertà e 40 mancati rientri da licenze”.
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