Età, sintomi, patologie pregresse: tutti i dati ufficiali sui pazienti deceduti risultati positivi al Covid
Decessi coronavirus Italia: età, sintomi e patologie pregresse
La Fase 2 è ufficialmente iniziata, l’Italia riapre. Ma i contagi e i decessi non si sono ancora fermati del tutto, in particolare nelle zone focolaio, tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Secondo l’ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile, il bilancio attuale è di 68.351 persone attualmente positive, 31.908 i morti e 125.176 i guariti, per un totale di 225.435 casi. Ma quali sono le caratteristiche di chi si ammala di Covid-19 e non ce la fa nel nostro Paese? A tal proposito, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in collaborazione con l’ISTAT ha pubblicato un nuovo report con dati fino al 14 maggio, prendendo in esame 6801 persone, da Nord a Sud. (Qui il report integrale).
Decessi Coronavirus Italia: l’età dei pazienti
L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni (mediana 81, range 0-100, Range InterQuartile – IQR 74-87). Le donne sono 11.814 (39,8 per cento). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di quasi 20 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 81 anni – pazienti con infezione 62 anni). La figura mostra il numero dei decessi per fascia di età. Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 – uomini 79).
Al 14 maggio sono 332 dei 29.692 (1,1 per cento) pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 74 di questi avevano meno di 40 anni (49 uomini e 25 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 9 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 53 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 12 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.
Le patologie pregresse
Complessivamente, 111 pazienti (3,9 per cento del campione) presentavano 0 patologie, 425 (14,9 per cento) presentavano 1 patologia, 608 (21,3 per cento) presentavano 2 patologie e 1704 (59,8 per cento) presentavano 3 o più patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 23 per cento dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 16 per cento una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina). Nelle donne (939) il numero medio di patologie osservate è di 3,3 (mediana 3, Deviazione Standard 1,9); negli uomini (1909) il numero medio di patologie osservate è di 3,2 (mediana 3, Deviazione Standard 1,9).
I ricoveri
Nel 92,1 per cento delle diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con COVID-19. In 208 casi (7,9 per cento dei casi) la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione. In 28 casi la diagnosi di ricovero riguardava esclusivamente patologie neoplastiche, in 78 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto, scompenso cardiaco, ictus), in 26 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 76 casi altre patologie.
La terapia
La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (85 per cento dei casi), meno usata quella antivirale (58 per cento), più raramente la terapia steroidea (37 per cento). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. In 615 casi (22,0 per cento) sono state utilizzate tutte e tre le terapie. Al 3,9 per cento dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 è stato somministrato Tocilizumab.
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