Nasce “Domani”, il nuovo giornale fondato da Carlo De Benedetti che farà concorrenza a Repubblica
Carlo De Benedetti fonda un nuovo giornale: si chiamerà “Domani”
Aveva deciso di lasciare ai suoi figli il gioiello di famiglia, Repubblica e l’intero Gruppo Espresso (inclusivo di tutto il network quotidiani locali, radio, La Stampa e il settimanale Espresso). Lo aveva voluto fare mentre era ancora in vita, ma loro – nel giro di poco – hanno svenduto tutto, a due lire, per incassare un centinaio di milioni e poco più. La storia recente di Rep Carlo De Benedetti, suo proprietario fino a qualche anno fa, la potrebbe riassumere brutalmente così, furioso dopo la condotta dei figli Rodolfo e Marco che hanno steso un tappeto rosso agli Elkann per il controllo del pacchetto azionario di uno fra i due gruppi editoriali più importanti in Italia, “comprato a due spicci”, come ha bene ricostruito Rinaldo Gianola su TPI in questo articolo.
Negli ultimi anni gli Elkann – va ricordato – avevano già assunto, nei confronti dei De Benedetti, una maggiore rilevanza azionaria con la fusione tra Stampa e Repubblica e la creazione di Gedi. Sta di fatto che la svendita di Repubblica agli Elkann è andata talmente poco giù all’Ingegnere che ora, lui stesso, ha annunciato – e se ne parlava da tempo – di fondare un nuovo giornale, cartaceo e web. Si chiamerà Domani. Il proprietario – inutile dirlo – sarà lo stesso De Benedetti. Del nuovo quotidiano, ai suoi figli Rodolfo e Marco, questa volta De Benedetti non lascerà nulla, tanto che alla sua morte – ha annunciato, come anticipato da Open – la proprietà passerà a una fonazione omonima (Domani): “Basta con gli eredi!”.
Qualche settimana fa lo stesso De Benedetti in una intervista al Foglio aveva anticipato l’idea di fondare un nuovo giornale. Ora l’idea sembra essere più concreta. Il nuovo quotidiano farà concorrenza proprio a Repubblica e sarà diretto da un giovane giornalista. Si discute da tempo, nell’ambiente, sull’opportunità e lo spazio che un nuovo quotidiano di orientamento progressista e moderato (di centrosinistra, in altre parole) potrebbe avere nel panorama giornalistico italiano andando a intercettare un pubblico che Repubblica un tempo aveva reso suo e che oggi non trova più nel giornale fondato da Scalfari il suo punto riferimento. Diversi, ma sempre vani, oppure poi sfociati in altre direzioni, sono stati i tentativi nell’arco dell’ultimo ventennio.
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