“Mi odio per quello che ho fatto”: Davide Fontana torna sull’omicidio di Carol Maltesi
“Mi odio per quello che ho fatto”: davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio Davide Fontana parla dell’omicidio di Carol Maltesi, avvenuto dieci mesi fa, per il quale il 42enne di Rescaldina è reo confesso. “Non so perché l’ho fatto, volevo suicidarmi”, ha raccontato l’uomo, che ha ucciso la compagna e poi l’ha fatta a pezzi e conservata per lungo tempo in un congelatore prima di nascondere i suoi resti in mezzo alle montagne della Valcamonica. L’omicidio è avvenuto durante le riprese di un video sexy dentro casa: la vittima era nota nel mondo hard come “Charlotte Angie”, stava registrando un filmato nella sua abitazione l’11 gennaio scorso. Fontana l’ha colpita con un martello alla testa e poi finita con un coltello. Ha spiegato di averci messo quattro giorni per smembrare il corpo, prima di metterlo in congelatore ha provato a bruciarlo nel barbecue di un b&b nei boschi della Valcuvia, in provincia di Varese.
Quando gli inquirenti hanno trovato il sacco con i resti della vittima, riconosciuta attraverso i diversi tatuaggi che aveva sul corpo – e che Fontana aveva provato a “raschiare” via – l’uomo ha detto: “Volevo andare lì, dire che quei resti erano suoi, tornare a casa e suicidarmi. Mi odio per quello che ho fatto”. L’assassino e la vittima si erano conosciuti nel 2020, per stare con Maltesi Fontana aveva lasciato la moglie. Nel corso delle ultime udienze sono stati sentiti la stessa moglie di Fontana, poi il padre del figlio di Carol (che è stato suo compagno fino al 2019), e l’ultimo fidanzato della vittima. Il padre di Maltesi aveva pubblicato un post Facebook contro l’assassino: “Perché non ci hai provato con me pezzo di m…? Ti aspetto quando esci dal carcere, anche dopo 30 anni, se no ti sistemerò io o uno dei miei giovani amici che ti odiano come me. Meglio che marcisci in cella di isolamento, o che vai a morire lì un giorno” per mano dei “veri criminali che hanno un codice di rispetto per donne e bambini prima di incontrare me”.