David Rossi, inizia la superperizia sulla morte del manager di Mps: si rafforza l’ipotesi del suicidio
David Rossi, inizia la superperizia sulla morte del manager di Mps: si rafforza l’ipotesi del suicidio
È iniziata ieri la superperizia per ricostruire ancora una volta la morte di David Rossi, l’ex capo dell’area comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, precipitato dalla finestra del suo ufficio quasi nove anni fa. I carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) hanno condotto i primi rilievi a Rocca Salimbeni per arrivare a rispondere ai 50 quesiti della Commissione parlamentare d’inchiesta che sta indagando nuovamente sul decesso del manager, dopo le richieste dei familiari e le inchieste giornalistiche che hanno tentato di mettere in discussione la tesi ufficiale.
Per ricreare le stesse condizioni della sera del 6 marzo 2013, gli esperti del Ris hanno utilizzato pioggia artificiale e rimosso alterazioni, come uno striscione “Verità per David”, mentre con uno scanner laser hanno raccolto dati per poter riprodurre la scena in laboratorio. Prima ancora di ricostruire virtualmente la caduta di Rossi, i carabinieri hanno effettuato diverse prove, che secondo quanto riporta La Stampa, sono risultate compatibili con l’ipotesi del suicidio avanzata dalla procura di Siena.
I carabinieri avrebbero confermato che una sbarra posta sulla finestra dell’ufficio di Rossi avrebbe potuto reggere il peso del manager, come ricostruito dalla procura, avvalorando l’ipotesi che Rossi possa aver avuto un ripensamento dopo aver scavalcato il davanzale. Inoltre le prove condotte sulle luci in strada ne avrebbero confermato l’attribuzione a diverse auto in transito e non a una sola auto ferma, mentre prove con l’orologio avrebbero smentito che il riflesso ripreso dalle telecamere un quarto d’ora dopo la caduta di Rossi sia dovuto al suo Sector, gettato, secondo ipotesi alternative, da un possibile omicida. Secondo i carabinieri anche la traiettoria verticale della caduta di Rossi sarebbe compatibile con il suicidio, a differenza di quanto ritenuto dai familiari, che la attribuiscono invece a una caduta provocata da due persone, che avrebbero lasciato cadere Rossi dopo averlo tenuto sospeso per le braccia. Non avrebbe invece avuto esito la prova sul termoventilatore, su cui, nell’ipotesi della procura, Rossi sarebbe salito per arrivare alla finestra. Secondo i carabinieri, il macchinario si rompe a seconda del punto in cui si appoggia il peso per arrivare al davanzale.
“Non abbiamo sposato alcuna tesi precostituita, siamo pronti a qualsiasi soluzione”, ha detto il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, Pierantonio Zanettin, che oltre ai controlli del Ris ha disposto anche una perizia del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri sul traffico telefonico degli apparecchi appartenenti a Rossi per chiarire anche il mistero riguardante la telefonata ricevuta da Daniela Santanchè, amica del dirigente. Secondo quanto riferito durante l’audizione alla commissione del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, all’epoca comandante provinciale dei carabinieri di Siena, il pm Nastasi avrebbe risposto a quella telefonata qualificandosi come magistrato. Una testimonianza che contrasta con quanto risulta dai tabulati e dall’esame del cellulare di Rossi, secondo i quali all’ultima telefonata non rispose nessuno. Anche Santanchè ha detto di ricordare che qualcuno rispose senza tuttavia parlare. Nel 2017 invece aveva dichiarato di non aver ricevuto alcuna risposta.