Cts, ok alle discoteche all’aperto con green pass e al 50% della capienza
Via libera del Cts all’apertura delle discoteche in zona bianca. “Il CTS ha sottolineato come il quadro epidemiologico attuale sia caratterizzato da una circolazione contenuta del virus Sars-Cov-2 nel territorio nazionale ma allo stesso tempo stia emergendo progressivamente la variante Delta che secondo ECDC è destinata diventare dominante nei paesi europei nei mesi estivi”. Lo scrive in una nota il Comitato Tecnico Scientifico al termine della riunione per fornire indicazioni rispetto alla riaperture delle discoteche nel periodo estivo e prevedendo alcuni paletti che i locali di intrattenimento dovranno rispettare come lo svolgimento all’aperto, la capienza al massimo al 50%, la tracciabilità dei clienti e ingresso solo ai possessori del certificato verde.
Spetterà invece al governo indicare la data per la riapertura delle discoteche. “Riapriranno con il green pass e con raccomandazioni specifiche. La data spetta al governo”, ha confermato il coordinatore del Cts Franco Locatelli. “L’apertura delle discoteche, può essere considerata laddove i protocolli prevedano che le attività siano limitate ai contesti che possano garantire lo svolgimento esclusivamente all’aperto – si legge nel comunicato – l’ingresso sia essere limitato ai possessori di un certificato verde valido che non può essere sostituita da autocertificazione; l’affollamento non possa superare il 50% della capienza massima ivi incluso il personale di servizio e dipendente; chiunque abbia una temperatura superiore a 37,5 o sintomatologia compatibile con Covid-19 eviti di accedere; sia garantita la tracciabilità degli utenti presenti; l’utenza sia resa consapevole che tali attività tra quelle a maggior rischio di assembramento e trasmissione del virus SARS-CoV-2 che è pertanto necessario adottare comportamenti responsabili e tali da ridurre il rischio di trasmissione; le eventuali attività di ristorazione e bar siano soggette alle regole già vigenti”.
“Il Cts raccomanda infine che le Autorità Sanitarie Locali e le altre istituzioni coinvolte nella sicurezza – conclude la nota – siano coinvolte nella validazione e rispetto dei protocolli di prevenzione ed igienico sanitari a garanzia del massimo rispetto delle misure di sicurezza”. Il Cts ha evidenziato nell’esprimere il parere che le discoteche sono “note come tra quelle a maggior rischio di trasmissione e come anche nel passato recente sia stato confermata questa tipologia di rischio”. Inoltre si è evidenziato che la clientela appartiene “in larga parte alle fasce di età più giovani che allo stato attuale sono tra quelle con le coperture vaccinali più basse in particolare se ci si riferisce al ciclo vaccinale completo e rappresentano anche i soggetti intrinsecamente più suscettibili a diffondere la variante Delta caratterizzata da maggior capacità infettante rispetto alle varianti attualmente in circolazione”.
Adesso spetta al ministro della Salute Speranza firmare la relativa ordinanza e fissare una data che potrebbe essere quella del 3 luglio ( come chiedono i gestori) o quella del 10, come era stato ipotizzato ancora nelle ultime ore dai sottosegretari Costa e Sileri. “Per noi è una fumata grigia e non bianca – dice Maurizio Pasca della Silb – se chi entra in discoteca ha il green pass, i locali sono di fatto Covid free e non c’è motivi di ridurre la capienza, cosa per noi economicamente insostenibile, o di osservare distanziamento e tenere la mascherina. Soprattutto considerato che da settimane ormai si balla ovunque in Italia abusivamente senza regole né controllo. Intanto è importante ripartire, poi auspichiamo una revisione delle regole e anche una data di riapertura per i locali al chiuso”.