Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 13:23
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Cronaca

L’accademia della Crusca boccia lo schwa: “Rende tutto un mucchietto di parole”

Immagine di copertina

L’accademia della Crusca boccia lo schwa, la piccola ‘e’ rovesciata da aggiungere alla fine di una parola che secondo alcuni potrebbe risolvere il problema della distinzione delle identità di genere nella lingua italiana.

“L’italiano si può rendere più inclusivo, ma le proposte per farlo devono rispettare le regole del sistema lingua, altrimenti la comunicazione non si realizza, e la lingua non funziona”. Sono le parole di Cecilia Robustelli, docente ordinaria di Linguistica italiana presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che da anni lavora con l’Accademia della Crusca. La ragione della contrarietà è anzitutto tecnica.

La grammatica

In un’intervista alla Dire, la professoressa ha spiegato che “la funzione primaria del genere grammaticale in un testo è permettere di riconoscere tutto ciò che riferisce al referente, cioè all’essere cui ci riferiamo, attraverso l’accordo grammaticale. Se si eliminano le desinenze scompaiono tutti i collegamenti morfologici, e il testo diventa un mucchietto di parole delle quali non si capisce più la relazione”.

Chi sostiene la ‘schwa’ ritiene che nella grammatica italiana il genere espresso dalle desinenze avrebbe il difetto di dare visibilità ai due soli generi maschile e femminile, ignorando tutti coloro che non si identificano in uno dei due. Robustelli ribatte che “il genere grammaticale viene assegnato ai termini che si riferiscono agli esseri umani in base al sesso. Il genere ‘socioculturale’, cioè la costruzione, la percezione sociale di ciò che comporta l’appartenenza sessuale, rappresenta un passaggio successivo”.

Riguardo l’introduzione di un simbolo schwa, la professoressa ha ribadito che così “si eliminano gli accordi tra le parole e si mina l’intera coesione testuale: e questo è un fatto grave”. Quando si realizzano cambiamenti in una lingua occorrerebbe innanzitutto chiedersi se il cambiamento sia in grado di funzionare, di assolvere allo scopo che un sistema linguistico deve compiere, cioè la comunicazione.

La battaglia

Robustelli non nega che questa proposta si “animata da buone intenzioni” ma ritiene che si irrealizzabile nella realtà della lingua italiana. Per raggiungere lo stesso scopo sarebbe più utile intensificare la discussione sul significato dei nuovi generi e approfondire le ragioni che ne motivano la richiesta di riconoscimento sociale: “È il discorso il luogo adatto a questo scopo, non la grammatica”.

Inoltre, per Robustelli l’introduzione di un simbolo al posto delle desinenze avrebbe la conseguenza di impedire il riconoscimento della presenza femminile nella società, quando è invece “fondamentale nella lingua italiana nominare donne e uomini con termini maschili e femminili e usare al femminile anche i termini che indicano ruoli istituzionali e professionali di genere femminile se sono riferiti a donne”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Fs Treni Turistici Italiani: a Pasqua torna il Sicilia Express
Cronaca / D’Urso (Preside Scienze politiche Sapienza di Roma): “L’antidoto contro la disinformazione elettorale? La democrazia Data-Driven”
Cronaca / Trovato in una valigia il corpo di Ilaria Sula, la 22enne scomparsa a Roma
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Fs Treni Turistici Italiani: a Pasqua torna il Sicilia Express
Cronaca / D’Urso (Preside Scienze politiche Sapienza di Roma): “L’antidoto contro la disinformazione elettorale? La democrazia Data-Driven”
Cronaca / Trovato in una valigia il corpo di Ilaria Sula, la 22enne scomparsa a Roma
Cronaca / Stefano Argentino si lamentava del fatto che Sara Campanella “non gli sorrideva come in passato”
Cronaca / Paolo Guzzanti: “I debiti con il fisco mi hanno rovinato, sono rimasto con 14 euro. Ho chiesto aiuto agli amici”
Cronaca / L’ultimo messaggio di Sara Campanella prima di morire: “Il malato mi segue”
Cronaca / Malore per Davide Lacerenza: il proprietario della Gintoneria ricoverato per “problemi neurologici”
Cronaca / Messina, fermato il presunto assassino di Sara Campanella: è un suo ex fidanzato
Cronaca / Garlasco, via libera al maxi-incidente probatorio sul Dna di Andrea Sempio
Cronaca / Partinico, 45enne muore dopo una lite stradale: fermati due fratelli per omicidio preterintenzionale