Sgombero Primavalle, la lettera aperta degli insegnanti: “In atto un tradimento della Costituzione”
Il Coordinamento dei Docenti contro mafie povertà e razzismo della Rete Numeri Pari prende posizione sullo sgombero di via Cardinal Capranica
Sgombero Primavalle, lettera degli insegnanti
Il Coordinamento dei Docenti contro mafie povertà e razzismo della Rete Numeri Pari ha pubblicato una lettera sullo sgombero a Primavalle, avvenuto lo scorso 15 luglio presso l’ex scuola occupata di via Cardinal Capranica, a Roma.
La lettera è indirizzata alla sindaca di Roma Virginia Raggi, all’assessora Laura Baldassarre e al prefetto Gerarda Pantalone.
“A cinque giorni dallo sgombero disumano avvenuto a carico delle 300 persone, di cui 80 minori, che vivevano nella ex scuola di Via Cardinal Domenico Capranica, sentiamo il dovere e la responsabilità di prendere parola”, si legge nella lettera. “Vogliamo, innanzitutto, esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alle alunne e agli alunni che abitavano lo stabile insieme alle loro famiglie”.
“Pensiamo sia del tutto fuori luogo che in un Paese in cui – da un lato – la povertà e le disuguaglianze aumentano e – dall’altro – le mafie rafforzano la loro penetrazione culturale, sociale ed economica, lo Stato a tutti i suoi livelli si accanisca contro chi è più debole e vive in condizioni di difficoltà ed emarginazione”.
“L’impegno della scuola è quello di formare ed educare dei cittadini e delle cittadine nel pieno rispetto della Costituzione, individualizzando ogni percorso scolastico in uno scambio completo tra scuola e studente”, prosegue la lettera. “L’interruzione di questi percorsi può generare fratture insanabili, che espongono i ragazzi e le ragazze al rischio dell’abbondono scolastico e dell’esclusione sociale, generando sfiducia nei confronti delle Istituzioni. Durante lo sgombero di lunedì, è evidente come questi elementi siano stati del tutto ignorati da quest’ultime, mettendo in atto un vero e proprio tradimento della nostra Costituzione!”
“I giovani cittadini hanno diritto ad avere piena fiducia nello Stato in tutte le sue forme, ma soprattutto a vivere la loro vita con dignità e ricevendo tutela nel caso in cui si trovino in condizioni di difficoltà. A tale proposito, non capiamo come le pratiche utilizzate durante lo sgombero di lunedì e le false soluzioni fornite in seguito, ne rispettino e tutelino i diritti. Famiglie divise, spostate in quadranti della città opposti a quelli in cui vivevano, lontane dalla loro rete sociale di protezione costruita negli anni”.
Il coordinamento ricorda che “a Roma ci sono circa 11mila persone che vivono all’interno di occupazioni abitative per morosità incolpevole e molti sono i giovanissimi”.
“Continuare a pensare che i movimenti per il diritto all’abitare, e le realtà con cui collaborano quotidianamente, restino l’unico argine di protezione per chi vive in condizioni di disagio abitativo in questa città è inaccettabile, soprattutto considerando gli attacchi che questi hanno subito e che subiranno nei prossimi mesi”.
Il coordinamento chiede quindi che siano “riviste le procedure di ricollocazione dei nuclei sgomberati da Via Cardinal Capranica, prendendo come elementi fondamentali la territorialità e la scolarizzazione degli alunni e delle alunne; ma anche che sia prevista una moratoria dei prossimi sgomberi, in favore della costruzione di percorsi adeguati e concordati con le famiglie che vivono in quei luoghi”.
“Ci teniamo a sottolineare che la povertà non può e non deve essere uno stigma per il loro e per il nostro futuro, perché – come ci ricorda la nostra Costituzione – nessun@ deve restare indietro”.
Qui il testo integrale della lettera.