Roma, uomo accoltellato a Termini perché portava un crocifisso al collo. Cosa sappiamo finora
Sabato 20 aprile 2019, alla vigilia di Pasqua, un uomo di origini marocchine ha accoltellato un altro uomo a Roma, nell’area della stazione Termini. La notizia è stata diffusa però solo il 23 aprile dal ministero dell’Interno.
Secondo quanto ricostruito finora, grazie anche ad alcune testimonianze, sembra che lo scontro tra i due, entrambi senza fissa dimora, sia avvenuto all’improvviso.
L’aggressore, 37 anni, si sarebbe scagliato contro un altro uomo di origini georgiane di 44 anni che, come detto, aveva al collo un crocifisso.
È stato lui ad allertare le forze dell’ordine e ad indicare il responsabile perché venisse fermato.
L’aggredito è stato raggiunto dal fendente, ma non sarebbe in pericolo di vita: è stato ricoverato con 21 giorni di prognosi.
Poco dopo l’aggressione, l’uomo di origine marocchina è stato fermato all’altezza di via Cavour dalle forze dell’ordine mentre cercava di scappare.
Intanto i pm della Procura di Roma hanno contestato il reato di tentato omicidio con l’aggravante dell’odio religioso.
Le versioni rese dalla vittima sono un po’ confuse: ai medici ha confessato che il marocchino voleva rubargli la catenina con il crocifisso, mentre agli inquirenti ha detto che l’attacco è avvenuto per motivi religiosi.
L’arma utilizzata, sequestrata dalla polizia, è un coltello da cucina con una lama di dieci centimetri.
Le reazioni della politica – Il 23 aprile il ministro dell’Interno ha affermato che intende aumentare la sicurezza nel paese e ha inviato una lettera ai prefetti e questori.
“Scrivo a tutti i prefetti e questori per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti”.
“Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni, con l’aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che sarebbe dovuto essere già espulso, poi con l’accoltellamento di oggi dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia”, ha invece commentato il Movimento 5 stelle.
“E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla. Il problema ce lo abbiamo in casa, non è che scrivendo una lettera o una circolare si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo”.
Salvini, però, ha subito risposto: “Se gli amici del M5s hanno voglia, tempo e idee, domani (mercoledì 24 aprile 2019, ndr) alle 10 ho convocato una riunione al Viminale su immigrazione, terrorismo, sbarchi ed espulsioni”.