Crisanti: “Le Regioni potrebbero aggiustare i dati per evitare il lockdown”. Pregliasco: “Impossibile”
Il professor Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova, ha dichiarato che le Regioni potrebbero “aggiustare” i dati sull’epidemia di Covid-19 per restare aperte. Crisanti, ospite ad Agorà su Rai3, stava commentando il Dpcm che il governo si appresta a varare e che prevede possibili lockdown regionali sulla base dei dati dell’epidemia.
“Se tenere aperta o chiudere una regione diventa un fatto politico, se un presidente di regione pensa che il successo politico si dimostra non chiudendo, è chiaro che ci sono mille modi per aggiustare i dati e stare sotto la soglia”, ha dichiarato Crisanti. “Non ci vuole molto a fare questi piccoli aggiustamenti”, ha aggiunto, “basta non ricoverare o rimandare a casa persone che sono border line”.
“La vera sfida in questo momento è evitare la terza ondata”, ha detto il microbiologo. “Penso che l’agenda politica dovrebbe essere quella di preparare un piano nazionale per consolidare i risultati di queste nuove misure di restrizione, altrimenti a febbraio ci ritroveremo nella stessa situazione”. Crisanti ha sottolineato che “se noi adesso adottiamo un lockdown estremamente rigido, in sei settimane, probabilmente a ridosso di Natale, i casi diminuiranno, ma poi ci saranno mille pressioni per rimuovere queste misure. A Natale tutti vorranno andare in vacanza, a cena fuori, a trovare amici e parenti, e a febbraio ci ritroveremo nella stessa situazione”.
“Per me va bene qualsiasi misura di restrizione, perchè prima o poi farà effetto” ha affermato l’esperto. “Il problema è che non si può andare avanti con misure di restrizione per mesi e mesi. Nessun reset fa effetto – ha concluso Crisanti – se non abbiamo un piano per impedire che i casi risalgono e per consolidare i risultati di qualsiasi misura”.
Pregliasco: “Regioni truccano dati? Impossibile”
In risposta alle parole di Crisanti sui dati delle Regioni, il virologo Fabrizio Pregliasco, collegato a L’Aria che tira su La7, ha dichiarato: “Sicuramente nella notifica di ogni caso ci sono margini di errore, di comunicazione, di registrazione. Quindi anche di sottostima. Ma questo è naturale, quello che importa è il trend, non credo che le istituzioni arrivino a questo, tra l’altro i parametri sono tanti, truccarli mi sembra impossibile”.
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