Covid, Alberto Zangrillo: “Il problema non sono le terapie intensive, lo dico da 6 mesi”
Covid, Zangrillo: “Problema non sono terapie intensive, lo dico da 6 mesi”
“Il problema non sono le terapie intensive, lo dico da 6 mesi”: sono destinate a far discutere le nuove parole di Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele di Milano, che sul suo profilo Twitter è tornato a parlare dell’epidemia di Covid. Il medico ha infatti scritto: “Come sostengo da almeno 6 mesi, insieme ai colleghi che di mestiere curano i malati, il problema non sono le terapie intensive. Quando arriviamo li abbiamo già perso”, allegando un’immagine in cui viene spiegata la corretta procedura per evitare il “blackout” degli ospedali.
Secondo questa illustrazione, il “sensazionalismo mediatico” provoca angoscia e disorientamento e produce un flusso caotico nei pronto soccorso degli ospedali, che di conseguenza vanno in sovraccarico a causa dell'”inefficace gestione clinica dei pazienti Covid e non Covid”. Al contrario, attraverso quello che viene chiamato il progetto POST, prudenza, osservazione, sorveglianza e tempestività, i casi clinici vengono gestiti in maniera più ordinata. Zangrillo è ancora oggi criticato per aver dichiarato lo scorso maggio che il virus era “clinicamente morto“, salvo poi ritrattare in parte le sue affermazioni in seguito alla positività al Covid di Silvio Berlusconi, di cui Zangrillo è il medico personale, ammettendo di aver usato un tono “forte e stonato”.
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