Variante Delta, aumenta il rischio in quasi tutte le Regioni. Iss: “Cresce il contagio tra i giovani”
La circolazione del nuovo Coronavirus è in aumento in Italia – soprattutto tra i giovani e a causa della variante Delta – aggravando il quadro della pandemia e accrescendo da basso a moderato il rischio epidemiologico in quasi tutte le Regioni, anche se al momento “l’impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri rimane minimo con tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva ancora in lieve diminuzione”.
A rilevarlo è il report settimanale di monitoraggio elaborata in collaborazione tra il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), all’esame anche oggi, 16 luglio 2021, della Cabina di regia del Governo, come ormai accade ogni venerdì.
L’indice Rt in Italia, secondo il monitoraggio, è schizzato questa settimana a 0,91 rispetto allo 0,66 dei precedenti 10 giorni, mentre l’incidenza dei casi settimanali ogni 100mila abitanti è salita da 11 a 19.
“Aumenta l’incidenza settimanale a livello nazionale con evidenza di aumento dei casi diagnosticati” in quasi tutte le Regioni dove, secondo il testo, “il quadro generale della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 torna a peggiorare, con quasi tutte le Regioni e le Province autonome classificate a rischio epidemico moderato”.
Infatti, se la scorsa settimana soltanto sei Regioni e due province autonome erano a rischio moderato, stavolta il report classifica “a rischio basso” soltanto la Provincia autonoma di Trento e la Valle D’Aosta. Tutte le altre 18 Regioni e la Provincia autonoma di Bolzano sono considerate a rischio moderato.
Ad ogni modo, nessun territorio supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, che a livello nazionale si attesta – per entrambi i dati – al 2 per cento. In linea con le rilevazioni dello scorso monitoraggio settimanale.
In questa fase, secondo il documento, il virus circola per lo più tra i giovani. “La trasmissibilità sui soli casi sintomatici aumenta rispetto alla settimana precedente, sebbene sotto la soglia epidemica, espressione di una crescita della circolazione virale principalmente in soggetti giovani e più frequentemente asintomatici”.
Per questo motivo, secondo il monitoraggio, “l’impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri rimane minimo con tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva ancora in lieve diminuzione”.
Il documento conferma quindi la crescita della curva dei contagi in Italia, spinta dalla variante Delta. Secondo una simulazione dell’Università Cattolica, con una crescita via via più alta dei contagi, ben sette Regioni (quasi mezza Italia) potrebbero entrare in Zona gialla entro tre settimane: la Sardegna avrebbe il 72 per cento di probabilità di cambiare colore tra una settimana e la quasi certezza tra due. La Sicilia il 53 per cento tra una settimana, mentre il Veneto avrebbe il 45 per cento di rischio di cambiare colore in sette giorni. Le altre Regioni a rischio sono il Molise, l’Alto Adige e la Lombardia.