Covid, crescono i ricoveri: tre regioni e una provincia verso l’arancione da lunedì prossimo
Continuano a salire i casi di Covid-19 in Italia. Così come i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari. L’occupazione dei posti letto negli ospedali è il criterio utilizzato per stabilire il cambio di colore delle regioni, gran parte attualmente in giallo (undici). Lunedì prossimo, però, altre zone potrebbero passare in arancione (il passaggio scatta con il 30% dei posti letto ordinari occupati e il 20% in terapia intensiva).
La Liguria ha già oltrepassato le soglie da “giallo” (30% nei reparti ordinari e 21% in terapia intensiva), così come sono vicine al passaggio in arancione la Calabria (31% e 15%) dove già alcuni comuni hanno abbandonato il giallo, le Marche (23% e 21%) e la Provincia di Trento (22% e 24%) avendo giù superato uno dei due limiti per rimanere in zona gialla dove ora si trovano 37 milioni di persone. In Valle d’Aosta l’attenzione è alta: i pazienti covid in area medica sono arrivati al 45%, più bassi quelli in area critica (al 9%).
Le terapie intensive in Italia sono occupate in media al 15%, mentre gli altri reparti lo sono al 19%. È quanto emerso dai dati dell’Agenzia nazionale sanitaria delle Regioni (Agenas).
Le regole in zona arancione
In zona gialla non ci sono molte differenze rispetto alla bianca da quando l’utilizzo delle mascherine all’aperto è stato esteso a tutto il Paese, indipendentemente dal colore della propria regione. In fascia arancione, invece, le restrizioni aumentano per chi non è vaccinato.
Chi è sprovvisto di Super Green Pass, infatti, non potrà allontanarsi dal proprio comune o dalla propria regione senza autocertificazione che giustifichi lo spostamento per motivi di lavoro, salute o necessità. Chi non ha il certificato verde rafforzato non potrà accedere nemmeno agli impianti di risalita delle piste da sci e non potrà, quindi, avere lo skipass. Non potrà andare nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto farmacie, alimentari, edicole, librerie e tabacchi) e non potrà nemmeno partecipare a corsi di formazione in presenza, convegni, congressi o fiere all’aperto.
Nonostante tutte le attività siano aperte, chi non è vaccinato non potrà mangiare ai tavoli di bar e ristoranti di strutture ricettive nemmeno all’aperto. Anche per praticare sport di squadra o di contatto sarà necessario avere il super green pass, così come per accedere alle piscine all’aperto e agli spogliatoi. Il certificato verde rafforzato servirà poi per discoteche, feste, matrimoni, centri benessere e termali, parchi divertimento, centri culturali, sociali e ricreativi anche se all’aperto, sale gioco e scommesse.