Bassetti lo attacca, Galli risponde: “Non sono il nano né la ballerina di nessuno” | VIDEO
Covid, scontro Galli-Bassetti: “Non sono il nano né la ballerina di nessuno”
Non si placa lo scontro tra Massimo Galli e Matteo Bassetti con i due esperti che ormai non perdono occasione per lanciarsi frecciatine reciproche.
Stavolta è stato l’infettivologo del Sacco di Milano a controreplicare al collega del San Martino di Genova dichiarando di non essere “né il nano né la ballerina di nessuno”.
Dopo l’attacco di Galli a Draghi, con l’infettivologo che aveva dichiarato che il premier sul Covid non “ne azzeccata ancora una” e che il rischio calcolato dall’esecutivo sulle riaperture era “un rischio calcolato male“, era arrivata la risposta di Matteo Bassetti.
Quest’ultimo, durante un collegamento a L’Aria che tira, aveva infatti dichiarato: “Forse a Galli sfugge un passaggio, se i contagi non funzionano abbiamo il sistema dei colori, non è che dal 26 aprile viene spento il sistema dei colori. Non è cambiato niente rispetto a quello che abbiamo fatto per tutto l’inverno”.
“Chi come me – ha aggiunto Bassetti – passa la propria vita a lavorare insieme alla Regione, perché io ogni giorno lavoro con la mia Regione, forse ha una maggiore idea di chi lavora contro la propria Regione” con evidente riferimento a Massimo Galli.
Dichiarazioni che nella mattinata di mercoledì 21 aprile, sempre a L’Aria che tira, sono state fatte sentire proprio a Galli, che in realtà ne avrebbe fatto anche volentieri a meno dal momento che, quando la conduttrice Myrta Merlino ha lanciato il servizio con le affermazioni di Bassetti, Galli ha commentato: “Anche no, se possibile”.
“Che interesse potrei avere a lavorare per me – ha replicato Galli – Io sono un anziano professore che ha già fatto la carriera che doveva fare e che avrebbe voluto fare, che non ha particolari aspirazioni e che è prossimo alla pensione. Io credo di lavorare per cercare di capire le cose e per dire le cose come stanno. E non ho bisogno di inchinarmi davanti a nessuno”.
“Una volta si parlava, ai tempi della Prima Repubblica, dei nani e delle ballerine che lavoravano a seconda di questo o quest’altro. Ecco, io non ho bisogno di fare né il nano né la ballerina di nessuno”.
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