Roma, contagi quintuplicati. D’Amato: “Effetto Gravina. Paghiamo i festeggiamenti degli Azzurri”
Roma, contagi quintuplicati. D’Amato: “Effetto Gravina. Paghiamo i festeggiamenti degli Azzurri”
Roma ha registrato in tre settimane una crescita esponenziale di contagi da Covid-19: da fine giugno ad oggi infatti i casi sono quintuplicati, facendo registrare un aumento del 450 per cento. Nella settimana da lunedì 28 giugno a domenica 4 luglio, solo nella capitale i casi rilevati erano stati 293. In quella che si è appena conclusa – da lunedì 12 a domenica 18 luglio – sono diventati 1368.
Un aumento preoccupante se comparato con le cifre della Lombardia (dove ieri, a parità di tamponi, sono emersi meno della metà dei casi rispetto alla Regione Lazio) o con il resto delle province, dove nello stesso periodo i contagi sono cresciuti meno rispetto a Roma. I dati complessivi regionali, riportati da Repubblica, mostrano che nell’ultima settimana sono stati registrati 2313 casi (un aumento di oltre il 500 per cento rispetto ai 453 dell’ultima settimana di giugno), ma il 59 per cento di questi si trova nella capitale.
L’Assessore alla Salute del Lazio Alessio D’Amato ha parlato di “effetto Gravina” (dal nome del presidente della Federazione italiana gioco calcio, Gabriele Gravina), riferendosi agli assembramenti generati dalla vittoria degli Azzurri all’Europeo e alla parata del Bus della Nazionale per le strade della capitale. Ma il contagio era iniziato prima, in occasione dei festeggiamenti dei quarti di finale contro il Belgio e della semi-finale contro la Spagna. Solo ora però i bollettini quotidiani ne registrano gli effetti.
È riconducibile infatti alla serata dei quarti e della semifinale il focolaio esploso in un pub di Monteverde, che conta 97 persone almeno per quanto riguarda i link diretti. Ai dipendenti del locale e ai contatti delle persone che si trovavano nel pub per la partita infatti si aggiungono due cluster indiretti: un centro sportivo con 9 casi registrati e il centro estivo di una scuola, dove 34 persone sono risultate positive al Covid. In entrambi i casi le autorità sanitarie hanno riscontrato che gli operatori si trovavano in quel locale per guardare la Nazionale.
Il tutto mentre, a partire dal 28 giugno, era saltato l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e la tensione era già calata, in una città che è il centro nevralgico di spostamenti da e verso mete vacanziere in cui il virus correva più che in Italia già a fine giugno, come la Spagna. La “buona notizia”, per ora, è che a fronte dell’aumento di casi, non sono aumentate anche le ospedalizzazioni. “Stiamo pagando il cosiddetto ‘effetto Gravina’, ma senza complicazioni negli ospedali” ha detto D’Amato, anticipando che “l’effetto del calo di tensione in occasione dei festeggiamenti per gli Europei” durerà ancora alcuni giorni.
“I positivi sono perlopiù giovani ancora non vaccinati e questo significa, ancora una volta, quanto sia importante vaccinarsi e raggiungere l’immunità di gregge. La situazione è sotto controllo e nel Lazio i casi attualmente positivi complessivi sono la metà di altre grandi regioni, quindi nessun allarme e vaccinarsi. Ancora una volta ricadono sulle spalle del Ssr e dei suoi operatori, l’onere e gli effetti del calo di tensione”, ha aggiunto l’assessore a margine della consegna degli attestati di benemerenza per l’impegno profuso durante la pandemia agli operatori informatici di Laziocrea.
“Roma è il più grande focolaio d’Italia – ha dichiarato Francesco Iacovone, sindacalista dei Cobas – Stiamo pagando la movida notturna, i week end sulla costa, gli europei di calcio, il giro in pullman della Nazionale, le vacanze all’estero e il liberi tutti della politica. Roma è il più grande focolaio d’Italia e se non si interviene nell’immediato assisteremo alla Caporetto della Capitale, che sconta anche la centralità del trasporto aereo e ferroviario”, ha aggiunto il sindacalista su Facebook.