Covid-19, riapre l’ospedale alla Fiera di Bergamo: avrà 48 letti di terapia intensiva
Già oggi sono stati riattivati i primi quattro posti. L'intervento è stato reso possibile grazie alla collaborazione con la Confartigianato Bergamo, gli Alpini e altri soggetti, compresi i tifosi della curva nord dell'Atalanta
In seguito all’aggravarsi della curva dei contagi da Covid-19, è stato riattivato questa mattina il presidio medico avanzato alla Fiera di Bergamo. Il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana spiega: “La riattivazione dei posti di terapia intensiva è stata realizzata grazie a un lavoro di squadra, coordinato dalla cabina di regia regionale che, ancora una volta, a distanza di 7 mesi, vede in prima linea l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, le imprese artigiane di Confartigianato Bergamo, i ragazzi della curva nord dell’Atalanta, A.N.A. onlus, che ringrazio a nome di tutta la Giunta regionale e dei Lombardi“.
Le attività, coordinate dall’ASST Papa Giovanni XXIII, vedono l’impegno di medici, infermieri e tecnici, tutti al lavoro insieme, in uno spazio allestito grazie alle numerose imprese e agli artigiani che hanno risposto alla chiamata in azione di Confartigianato Bergamo e alla disponibilità dell’Associazione Nazionale Alpini. Già oggi sono stati riattivati i primi 4 posti letto di terapia intensiva e semiintensiva, per poi procedere progressivamente con l’attivazione di ulteriori posti letto in base alle esigenze, fino ad un massimo, per ora, di 48.
24 (2 moduli da 12) saranno gestiti dal Papa Giovanni XXIII e 24 (2 moduli da 12) dagli Spedali Civili di Brescia, con personale medico e infermieristico proveniente da tutti gli ospedali pubblici e privati delle province di Bergamo, Brescia e Mantova.
La Direzione sanitaria è affidata all’ASST Papa Giovanni XXIII nella persona di Oliviero Valoti, con un’articolazione organizzativa che prevede diverse responsabilità, alla Direzione medica e alla Direzione delle Professioni sanitarie. Al suo fianco il coordinatore infermieristico Luigi Daleffe, il dott.Francesco Ferri, coordinatore clinico dei due moduli a capo dell’ASST Papa Giovanni XXIII, Giuliana Vitali, coordinatrice del personale infermieristico e tecnico operante negli stessi due moduli.
L’Asst Papa Giovanni XXIII mette a disposizione9 medici anestesisti e 24 infermieri e operatori di supporto, tecnici di radiologia, fisioterapisti, farmacia. Un rilevante impegno organizzativo che si aggiunge al ruolo di ospedale hub per il Covid-19 e di tutte le patologie tempo dipendenti che restano in capo al Papa Giovanni.
Le attività legate ai tamponi verranno spostate al padiglione A. Le attività vaccinali dal 2 novembre tornano al PreSST di Borgo Palazzo, a parte quelle antinfluenzali, al via il 4 novembre. La sanificazione del padiglione B sarà l’ultimo atto prima di accogliere il primo paziente atteso per le 13.00. L’Associazione Nazionale Alpini continua invece a gestire gli aspetti di logistica e sicurezza.
Sottolinea il d.g. Maria Beatrice Stasi: “Il presidio in Fiera oggi si avvale dell’esperienza già fatta, abbiamo imparato che è importante essere sempre un passo davanti al virus. Il vero cambiamento rispetto al presidio allestito a marzo è che in questa fase saremo al lavoro senza avvalerci di volontari ma con risorse di cui possiamo disporre grazie ad un uso integrato di tutta la rete ospedaliera lombarda. Ad aprile abbiamo curato 120 pazienti alcuni intensivi e altri bisognosi di ricovero ordinario. Oggi in Fiera tratteremo solo pazienti che hanno bisogno della terapia intensiva”.
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