Zone rosse e hangar e caserme per i vaccini: il piano del governo per fermare le varianti Covid ed evitare il lockodwn
Covid: il piano del governo per fermare le varianti e accelerare sui vaccini
Accelerare sui vaccini e mettere a punto un piano ad hoc per contrastare le varianti del Covid che preoccupano gli esperti: è il piano che il governo sta mettendo a punto in vista della scadenza dell’attuale Dpcm, in vigore fino al 5 marzo.
II premier Draghi dovrà anzitutto decidere se attuare le nuove norme anti-Covid tramite Dpcm o attraverso un decreto legge, lasciando poi ai singoli ministri il potere di ordinanza su aperture e chiusure.
Di certo, almeno per il momento, è escluso un lockdown nazionale, misura richiesta da alcuni esperti tra cui il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, ma sul quale gli stessi tecnici sono apparsi divisi.
Tuttavia le varianti Covid preoccupano ed è necessaria adottare una strategia di contenimento che riesca a contrastare le mutazioni del virus e al tempo stesso proseguire spediti con le vaccinazioni.
Il sistema dei colori, quindi, con le fasce rosse, arancioni, gialle e bianche dovrebbe rimanere, ma con un possibile ulteriore ritocco dei parametri. Allo stato attuale, infatti, con l’indice di contagio a 1 si va in fascia arancione, mentre a 1,25 si entra in zona rossa. È possibile che, proprio per evitare una nuova serrata nazionale, gli esperti chiedano al governo di ritoccare i parametri, abbassando le soglie.
Aldilà del sistema a colori, però, la lotta alle varianti passa anche da zone rosse ad hoc. L’idea, quindi, è quella di chiudere paesi, città e province intere lì dove circolano la variante inglese, ma anche quella brasiliana e sudafricana, come di fatto già sta avvenendo in alcuni comuni, come ad esempio Perugia.
Ai governatori e ai sindaci è stata ribadita la necessità di intervenire tempestivamente e d’urgenza sulla chiusura delle scuole nel momento in cui vi siano positivi a una delle mutazioni del Covid.
La priorità del nuovo esecutivo, inoltre, sarà quella di accelerare sui vaccini. Per recuperare i ritardi, accumulati a causa della mancata consegna delle dosi da parte delle aziende farmaceutiche, si pensa a coinvolgere militari e personale della protezione civile.
Per il momento verranno accantonate le “primule” del commissario Domenica Arcuri, per vaccinare il maggior numero di persone in aree come hangar, caserme e palestre. Proprio il ruolo di Arcuri dovrebbe essere ridimensionato: il commissario, infatti, dovrebbe occuparsi esclusivamente dell’approvvigionamento dei vaccini, lasciando alla protezione civile il compito di distribuire e aiutare i governatori a mettere in atto le campagne di vaccinazione.
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