Covid, oggi il nuovo decreto: ipotesi obbligo vaccinale per gli over 60 e ricorso limitato allo smart working
Covid, oggi il nuovo decreto: ipotesi obbligo vaccinale per gli over 60 e ricorso limitato allo smart working
Il governo continua a lavorare al nuovo decreto che sarà discusso nel consiglio dei ministri di oggi, con altre misure per convincere almeno una parte dei 5,5 milioni che ancora non hanno ricevuto il vaccino anti-Covid. Secondo quanto riporta La Repubblica, attualmente prevale l’ipotesi di imporre un obbligo vaccinale solo a chi ha più di 60 anni, la fascia d’età più esposta al rischio di contrarre forme gravi di Covid-19.
La proposta, inserita nella bozza del decreto, sembrerebbe avere più possibilità rispetto a quella discussa negli scorsi giorni di limitare l’accesso ai posti di lavoro solo a chi è vaccinato o guarito da Covid-19, con l’allargamento dell’obbligo del green pass “rafforzato” a tutti i lavoratori, a cui si sono opposti Movimento 5 Stelle e Lega.
Nel caso dell’obbligo vaccinale per gli over 60, a cui è invece contraria Forza Italia, rimane da risolvere il nodo delle sanzioni, che andrebbero a colpire soprattutto i pensionati. Un problema che non si pone per l’estensione dell’obbligo del green pass “rafforzato”, in cui potrebbe essere prevista la sospensione dello stipendio e la sostituzione dei dipendenti, ma non il licenziamento, nelle aziende con meno di 15 dipendenti, come nel caso dell’obbligo di green pass “base” (rilasciato anche a chi risulta negativo al tampone), esteso a tutti i lavoratori lo scorso 15 ottobre.
Un’altra possibilità è quella di imporre l’obbligo solo ad alcune categorie di lavoratori, come quelli a contatto con il pubblico.
Tra le altre misure che saranno discusse oggi, il governo potrebbe chiedere di aumentare il ricorso allo “smart working”, per bilanciare la riapertura delle scuole e il conseguente aumento della circolazione.
L’idea è stata affrontata ieri durante un incontro tra Mario Draghi e il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, che nelle scorse settimane ha ribadito a più riprese la sua contrarietà a un ricorso massiccio al lavoro da remoto. Per i lavoratori del settore pubblico, il ritorno allo smart working sarebbe infatti limitato a quanto previsto dalle regole esistenti, che consentono di far lavorare a distanza fino al 49 percento dei dipendenti. Per i lavoratori privati invece, il governo potrebbe chiedere di consentire lo “smart working” fino al 100 percento dei dipendenti.
Il governo potrebbe anche decidere di introdurre nuove regole per gli impianti sportivi all’aperto e al chiuso, dopo la decisione della scorsa settimana di ridurre la capienza al 50 percento per gli stadi e al 35 percento per i palazzetti. Al vaglio l’ipotesi di ridurre ancora la capienza, tenere le gare a porte chiuse o addirittura fermare temporaneamente le competizioni.
Oltre alla riduzione delle capienze, mercoledì scorso il governo aveva già deciso, a partire dal 10 gennaio, l’estensione del green pass “rafforzato” anche per treni, aerei e per il trasporto pubblico e la riduzione della durata della quarantena per i contatti stretti vaccinati.