Covid, Locatelli: “Nessuna intenzione di lasciare libero il virus, smettiamo di minimizzare i rischi”
Covid, Locatelli: “Nessuna intenzione di lasciare libero il virus, smettiamo di minimizzare i rischi”
“Smettiamo di minimizzare i rischi comparando l’infezione a quella di un virus influenzale. È profondamente sbagliato”. È l’appello lanciato oggi dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, che ha messo in guardia da qualsiasi suggestione di lasciar circolare liberamente il virus.
“In questa situazione epidemiologica non mi sembra neppure il caso di ipotizzarlo. Studi autorevoli dimostrano che anche gli asintomatici contribuiscono alla sua diffusione”, ha detto Locatelli, dopo la presa di posizione dell’infettivologo Pierluigi Viale, direttore delle Malattie infettive del Sant’Orsola di Bologna, secondo cui il virus andrebbe “lasciato circolare”.
“Aver superato ieri la soglia di 100 decessi dopo settimane in cui eravamo sotto questa soglia in me ha suscitato particolare dolore. Cerchiamo, specie noi medici, di prevedere e comprendere le conseguenze delle nostre affermazioni e di improntarle su responsabilità ed evidenza scientifica”, ha risposto Locatelli in un’intervista a Il Corriere della Sera. “Omicron ha ridotta capacità di dare patologia polmonare grave. Ridotta non vuol dire assente”, ha sottolineato l’ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) del ministero della Salute, sciolto a marzo con la fine dello stato d’emergenza.
Locatelli ha anche difeso l’uso delle mascherine dalle critiche arrivate recentemente da alcuni addetti ai lavori. “Su questo aspetto abbiamo ascoltato affermazioni singolari e sbagliate come quella che non servivano più con un virus così contagioso”, ha detto, dopo la decisione del governo di rimuovere l’obbligo di indossarle in quasi tutte le situazioni. “il loro ruolo protettivo è fuori discussione”, sostiene Locatelli. “Indossarle, specie le FFP2, quando raccomandato e indicato negli spazi chiusi, sui mezzi di trasporto pubblici e anche all’aperto in presenza di assembramenti, è una scelta di difesa per sé stessi e per gli altri”.
Secondo l’esperto, i numeri dei ricoveri in ospedale sono “in crescita”, dopo la recente accelerazione della pandemia. “In molti ospedali sono stati riattivati, o stanno per esserlo, le unità di crisi per fronteggiare l’aumento dei pazienti e per essere pronti a incrementare i posti letto nei reparti Covid”.