Covid, la variante Eris ora domina in Italia: contagi su del 44%
Prosegue a ritmo piuttosto sostenuto la crescita dei contagi Covid in Italia, spinta dalle nuove varianti. Il Monitoraggio a cura dell’Iss, relativo alla settimana 31 agosto-6 settembre, rileva un aumento delle infezioni da 14.863 a 21.309, pari a un più 44% in una settimana, mentre l’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti da 25 passa a 36. Più lieve l’incremento delle ospedalizzazioni con il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di medicina che dal 2,7 passa al 3% mentre nelle terapie intensive l’aumento è di soli due decimali allo 0,6%. L’indice di contagio, l’Rt, è in linea con quello della settimana precedente all’1,12, sopra la soglia epidemica di uno.
Il coronavirus Sars-CoV-2 «continua ad acquisire mutazioni che ne consentono la circolazione in tempi imprevedibili durante tutto l’anno. I recenti aumenti di trasmissione hanno coinciso con l’emergere dei sottolignaggi Omicron, in particolare delle varianti simili a XBB.1.5». A fotografare la situazione Covid attuale nell’Ue/Spazio economico europeo è sempre l’Ecdc, in un aggiornamento pubblicato oggi. Gli esperti fanno il punto anche sulle varianti circolanti attualmente, compreso quella battezzata Pirola sui social, BA.2.86, sulla quale le autorità sanitarie internazionali hanno acceso un faro per via dell’elevato numero di mutazioni concentrate sulla proteina Spike.
«I medici di famiglia e gli specialisti che hanno in cura anziani e pazienti fragili» come cardiopatici, oncologici, malati di Bpco cronic, «ora devono raccomandare il vaccino. È una somministrazione banale che non ha rischi e riduce la circolazione del virus nella popolazione». Così l’nfettivologo Marco Falcone, segretario della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali, dopo il via libera della Cts dell’Aifa al vaccino anti-Covid di Pfizer-BioNTech adattato a XBB.1.5 (la variante Kraken).
Tra i sintomi che Eris può generare, si possono trovare soprattutto disturbi delle vie respiratorie superiori, come mal di gola, tosse secca, congestione e naso che cola, mal di testa, voce rauca, dolori muscolari e articolari. I problemi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea, sembrano essere diventati meno diffusi.