Covid, impennata di casi durante le feste: contagi aumentati di sette volte in 20 giorni
Da 55mila a quasi 220mila, i contagi sono aumentati di sette volte. Questi i numeri da Natale alla Befana, una crescita esponenziale dovuta in parte alle festività (quindi a pranzi, cene, incontri tra amici) e in parte alla maggiore contagiosità della variante Omicron. Il tasso di positività è passato dal 3,6% (nella settimana di Natale) al 15,6% di adesso.
Nonostante le corse ai tamponi rapidi in farmacia e a quelli fai da te effettuati prima di partecipare ai tradizionali cenoni, i casi sono aumentati in modo esponenziale. Il numero dei test fatti nei giorni delle feste è impressionante: più di 1,2 milioni. E ora mancano i tamponi, i reagenti e qualche clinica è costretta a dire anche stop ai molecolari.
L’altissimo numero dei contagi porta anche a un aumento della pressione sugli ospedali, alcuni reparti vengono di nuovo trasformati in aree Covid e tornano le file delle ambulanze. Le terapie intensive sono oltre la soglia di rischio con 1600 ricoverati, di cui i due terzi non sono vaccinati, mentre i restanti sono pazienti immunizzati fragili e con patologie pregresse. A crescere sono anche i ricoveri nei reparti ordinari dove si trovano oltre 15mila persone.
In aumento, però, anche il numero delle persone vaccinate. L’8 gennaio si è registrato il record di prime dosi (69mila). Sono circa 15mila gli over 50 che hanno deciso di immunizzarsi, probabilmente dopo l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per quella fascia d’età. Procedono bene anche le somministrazioni tra i 12 e i 19 anni: il 75% è immunizzato. Tra i bambini, invece, le percentuali sono bassissime. Sono 540mila i più piccoli vaccinati con almeno una dose: il 14,7%. E 766 hanno completato il ciclo facendo anche la seconda.