Covid, l’immunologo Le Foche: “Ad agosto via le mascherine. L’epidemia? Nel 2022 potrebbe essere dimenticata”
Covid, l’immunologo Le Foche: “Ad agosto liberi dalle mascherine”
“Se tutto procede così, ad agosto saremo liberi dalle mascherine”: lo afferma Francesco Le Foche, immunologo clinico del policlinico Umberto I, parlando dell’epidemia di Covid in Italia.
Intervistato da Il Corriere della Sera, l’esperto prima di analizzare l’andamento epidemiologico sottolinea che: “La notizia fantastica dell’Italia che torna tutta in giallo è offuscata dalla disgrazia della funivia precipitata a Stresa. Non possiamo non collegare i due momenti”.
Secondo Le Foche la discesa dei nuovi casi “è il risultato di un piano di riaperture progressive accompagnato dal deciso potenziamento delle vaccinazioni. Credo che sulla base dei dati da qui in avanti dovremmo andare verso un ulteriore miglioramento. Alcuni modelli statistici avevano dipinto scenari negativi. Per fortuna non ci hanno azzeccato”.
L’ottimismo dell’immunologo, però, non deve essere scambiato per un invito al liberi tutti: “Al contrario. Proprio perché il senso di responsabilità della popolazione è stato determinante per tagliare questo traguardo, non bisogna cambiare atteggiamento e sentirsi fuori dal rischio. Abbiamo a che fare con un virus non ancora compreso. C’è stata molta attenzione da parte di tutti nel rispettare l’uso di mascherine e il distanziamento. Continuiamo così, non passiamo alla sottovalutazione dei rischi. Anzi, dal punto di vista psicologico dovremmo essere ancora più motivati a vivere correttamente questa fase di riaperture. C’è la prospettiva di mettere da parte per sempre questa pandemia”.
Le Foche, poi, sottolinea che l’epidemia “se tutto va bene nel 2022 potrebbe essere dimenticata, grazie ai vaccini che hanno rallentato la circolazione del virus”.
Sull’utilizzo delle mascherine, invece, l’esperto dichiara: “Se tutto procede così ad agosto potrebbe essere una nuova vittoria liberarsi dalle protezioni individuali, almeno in alcuni contesti”.
Poi spiega il perché del suo entusiasmo: “Sono entusiasta perché sono stato testimone di uno degli episodi più felici della storia scientifica. In un anno sono stati compiuti progressi equivalenti a vent’anni. È aumentata ancora di più l’attenzione per lo studio del sistema immunitario di cui si è cominciato a parlare, al di fuori dei contesti scientifici, ai tempi dell’Aids”.