Foggia, organizzano il suo funerale ma l’uomo è ancora vivo. La famiglia: “L’ospedale ci ha detto che era morto di Covid”
Covid Foggia, organizzano il funerale ma lui è ancora vivo: la famiglia denuncia
Per qualche giorno la famiglia del signor Fernando, un anziano di 86 anni di Foggia positivo al Covid-19 e ricoverato in gravi condizioni al pronto soccorso del Policlinico Riuniti, hanno pensato che l’uomo fosse morto a causa del virus: così hanno iniziato a organizzare il suo funerale, salvo poi scoprire che no, il loro familiare non è deceduto ma è ancora vivo. L’assurda storia è stata raccontata a Repubblica dalla nuora del signor Fernando, Paola Cristiani, che ha annunciato un esposto in Procura: “Chiediamo solo che sia fatta immediatamente chiarezza. Vogliamo capire chi possa averci fatto questo”, ha dichiarato.
Ma andiamo con ordine. Prima di contrarre il Covid, l’uomo era ricoverato nella Rssa Fondazione Palena, dove è esploso un focolaio che ha contagiato tutti i 69 ospiti e 28 operatori sanitari. Anche Fernando, dunque, si è ammalato: il tampone positivo è datato 6 novembre. “Da allora – ha aggiunto la nuora – riceviamo informazioni sullo stato di salute di Fernando attraverso una chat gestita dalla direttrice della struttura sanitaria. Sapevamo che le sue condizioni erano e sono tuttora critiche. Poi, nella notte tra il 18 e il 19, squilla il telefono di casa. Rispondo io, ma dall’altra parte della cornetta sento solo una musichetta, tipo segreteria telefonica. Nessuno risponde, poi riattaccano”.
“Il vero dramma – ha continuato la signora Paola Cristiani – è stato il giorno seguente, quando nella chat della Fondazione hanno iniziato a farmi le condoglianze per la morte di mio suocero. A quel punto chiamo la direttrice della struttura che mi conferma il decesso aggiungendo di aver ricevuto una chiamata alle 2:40 dal Pronto Soccorso in cui le comunicavano la morte di Fernando. In pratica 4 minuti prima della nostra telefonata”. E’ stato in quel momento che la famiglia ha contattato l’impresa di pompe funebri per organizzare il funerale. Addirittura vengono affissi in città i manifesti che annunciano la morte di Fernando. “Alle 15 – ha spiegato la nuora – le onoranze funebri si sarebbero recate al pronto soccorso con la bara. Ma poco prima, esattamente alle 13:45 riceviamo una ennesima telefonata. Era una dottoressa del pronto soccorso. La telefonata la prende mio marito. Buongiorno, gli dice. Volevo informarla delle condizioni di salute di suo padre: è ancora grave. Mio marito non poteva credere alle sue orecchie: Fernando è ancora vivo. Sappiamo che da un momento all’altro mio suocero ci lascerà, ma adesso vogliamo capire cosa è accaduto l’altra notte in ospedale. Chi possa aver fatto un gesto così meschino. Non è accettabile quello che abbiamo vissuto. La nostra vita è in pausa da settimane”.
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